Il 2018 segna per Manifatture Sigaro Toscano il bicentenario della nascita del sigaro italiano così come pervenutoci sino ad oggi. L’intero anno, secondo indiscrezioni, sarà l’occasione per le celebrazioni e per il lancio di nuovi prodotti. Primo fra le novità è il Toscano Sementa, rilasciato nella prima metà di Febbraio.
L’idea alla base della nascita di questo nuovo prodotto risiede nella riproposizione di varietà di tabacco Kentucky che sono andate quasi scomparendo (il Moro di Cori, il Gigante e l’Italia) nel passaggio fra l’800 il 900. E’ il blend di queste varietà, infatti, avvolte in una fascia italiana, a costituire il Sementa. Nonostante tali interessanti premesse storiche, non è possibile ottenere maggiori informazioni da fonti istituzionali Manifatture Sigaro Toscano (luogo di coltivazione dei tabacchi adoperati o peculiarità di ciascun tabacco utilizzato).
La confezione di vendita ospita cinque bitroncoconici ad un prezzo complessivo di Euro 7,50.
Una volta scartati i sigari ci siamo immediatamente resi conto della loro eccessiva umidità, ragione per la quale abbiamo preferito lasciarli riposare all’aria prima di iniziare i nostri test.
La fascetta, senza giglio né tricolori, colpisce per la sua semplicità: marrone tono su tono, dicitura “Toscano Sementa” affiancata da una piccola pianta di tabacco stilizzata.
Visivamente i prodotti risultano avvolti in fasce marrone chiaro marezzate, con toni più scuri. L’occhio coglie anche residui di lavorazione a macchina. Al tatto il Sementa è ruvido e con venature piuttosto accentuate. Il diametro in pancia è modesto, tratto comune di quasi tutti i prodotti fatti a macchina.
Toscano Sementa Il naso giungono decise note di gomma naturale e legno, ed un meno evidente carattere torbato.
Alla fiamma, il sigaro appare subito dolce con una lieve sfumatura sapida. Interessanti gli aromi sviluppati fin dalle prime boccate, che ricordano, in misura predominante, tratti vegetali e di fieno, ma anche accenni legnosi. La forza è leggera (1/5).
Con il prosieguo della fumata, il sapore del sigari si assesta su un binomio dolce – sapido di buona intensità, mentre gli aromi virano sulla frutta secca e la mandorla, conservando l’impronta vegetale iniziale, tutti con buona e paritetica intensità. La forza resta leggera seppur aumenta fisiologicamente man mano che il braciere avanza (1/5).
Meccanicamente il sigaro non presenta difetti, anche se la cenere risulta parecchio friabile e volatile.
In conclusione, il Sementa rappresenta un sigaro leggero e dalla buona aromaticità che troverà molti estimatori soprattutto fra i fumatori del Garibaldi e dei prodotti meno vigorosi della famiglia Toscano. Gli aromi sviluppati non sono banali e la forza contenuta lascia ampia possibilità agli stessi di esprimersi ed essere ben percepiti. Il difetto, se vogliamo definirlo tale, risiede nella fumata contemplativa alla maremmana, dove il Sementa risulta monotono e privo di una sua intrinseca qualità che desti l’attenzione del fruitore. Ammezzato, invece, riesce ad essere appagante con una fumata concentrata in pochi minuti, dalla forza contenuta ad ampio vantaggio della ricchezza aromatica. Intero o ammezzato, è una fumata particolarmente indicata per la mattinata.
Voto finale: C+
Una riflessione. Questo Sementa poteva divenire un’opportunità ben maggiore per Manifatture Sigaro Toscano. L’idea dei tabacchi “estinti”, seppur il blend ha avuto una discreta resa, sarebbe stata più originale ed accattivante per il fumatore se avesse invece proposto tre sigari diversi, con ciascuno una differente varietà.