1815 – 2015. Il bicentenario della nascita del sigaro Toscano è, con buona probabilità, il compleanno sigarofilo più importante da festeggiare quest’anno. La peculiarità degli anniversari di aziende e società che compiono importanti anniversari, risiede nel fatto che il regalo, anziché farlo, si è pronti a riceverlo.
In tal senso, la società Manifatture Sigaro Toscano ha mostrato molta attenzione ai duecento anni di storia del sigaro toscano nel corso dell’intero 2015, lanciando diversi prodotti. Agli inizi dell’anno è stato commercializzato il Toscano Garibaldi Il grande, nel mese di marzo il Toscanello Granducato (dichiaratamente proposto per celebrare l’anniversario dal fortunale che bagnò i tabacchi esposti al sole) e, dopo mesi di attesa, è stato ufficialmente immesso sul mercato il nuovo Toscano Originale 1815, in confezione di legno da tre pezzi (prezzo 15 euro).
Degna di nota è la miscela e i passaggi intermedi prima della manifattura. Manifatture Sigaro Toscano dichiara che sia il tabacco usato per il ripieno, sia quello per la fascia, è Kentucky nordamericano, sottoposto ad una cura al fuoco (o fire cured) più lunga di trenta giorni rispetto a quella standard, con l’utilizzo di legno di noce e quercia. Successivamente le foglie sono lasciate a maturare per quattro anni in botte di rovere. Dopo la manifattura, il Toscano 1815 ha riposato per un anno prima della distribuzione.
Esaminando la confezione, ci troviamo di fronte ad una scatola di legno con coperchio a scorrimento: sul fronte è stampato brand e nome del sigaro, mentre sul retro un marchio a fuoco riporta la dicitura “artigianato italiano”. Rimosso il coperchio, siamo dinazi ai tre Originale incellophanati.
Particolare la fascetta: di colore senape chiaro, con scritte e riporti in nero e bianco; oltre alla dicitura “fatto a mano” e al nome del Toscano 1815, risalta la nuvoletta temporalesca che, bagnando i tabacchi Kentucky esposti al sole, diede origine al sigaro italiano per antonomasia. Osservando il manufatto, si resta ammaliati dal colore marrone molto intenso, con riflessi bruni.
Note di fumata.
Toscano Originale 1815: all’esame olfattivo e a crudo, lo stortignaccolo regala note molto marcate di cuoio e gomma naturale, e meno accentuati effluvi di torba.
Una volta acceso, il sigaro si appalesa per un sapore decisamente amaro, ma con delle sfumature sapide e una piccantezza abbastanza pronunciata che non dispiace. Aromaticamente appare da subito una fumata piuttosto complessa: si percepisce legno antico e cuoio (importante), pepe e carruba (presenti) e spezie (lievi), tutti ben amalgamati fra loro. La forza è medio alta (4/5).
Con l’incedere della fruizione (e siamo verso la metà), il 1815 perde definitivamente la piccantezza e le note amare tendono ad assopirsi lievemente. Gli aromi, pur non evolvendo particolarmente, mutano per lo più d’intensità: le spezie si portano ad un livello intermedio, appare una nota che richiama la torba, mentre più vividi appaiono il cuoio, il legno antico e la carruba (importante). La forza si porta su livelli massimi (5/5).
La combustione, soprattutto della fascia, appare leggermente difficoltosa e sovente è necessario correggere con dei tocchi di fiamma.
In conclusione. Un sigaro diverso dagli altri prodotti Toscano, che brilla per complessità e intensità aromatica. Di contro, non è un sigaro per tutti, ma per amanti del Toscano e del tabacco Kentucky più in generale. L’affinamento in botti, probabilmente, conferisce davvero quella marcia in più che contraddistingue questo da altri prodotti della stessa famiglia.
L’operazione commerciale di lanciare un prodotto a tiratura limitata per commemorare un anniversario così importante, per palati esigenti e per “toscanofili” di lungo corso, a nostro parere è decisamente riuscita (più del Toscanello Granducato).
Fumato ammezzato, il Toscano Originale 1815 è molto più irruento, con un’intensità aromatica molto marcata. Ci permettiamo di consigliare la fumata più meditativa, alla maremmana.
Valutazione: A+