Il Toscano Garibaldi Il Grande è stato realizzato per celebrare il bicentenario dall’acquazzone che, bagnando il tabacco in essicazione, diede origine al sigaro toscano.
Seppur l’aggettivo “nuovo” può confliggere con un prodotto come il Garibaldi (nato su precise indicazioni dello scrittore Mario Soldati, nel 1982), questo stortignaccolo della famiglia Kentucky più famosa in Italia ha caratteristiche che lo contraddistinguono dal Garibaldi.
Innanzitutto (a quanto pare) si tratta di un’edizione limitata, non destinata perciò ad essere inserita stabilmente in produzione. In secondo luogo il packaging: confezione da due sigari alla maremmana, singolarmente incellophanati e fascettati con l’effige di Giuseppe Garibaldi su sfondo verde scuro. Da ultimo, e forse la caratteristica che interessa maggiormente, il diametro della pancia maggiorato, più simile a quello dell’Antica Tradizione o dell’Originale.
Visivamente il sigaro risulta avvolto nella solita fascia di colore marrone chiaro, dai riflessi gialli. Risultano percettibili dei segni di lavorazione a macchina (c’era da aspettarselo, non essendo riportata sulla confezione la dicitura “fatto a mano”).
Note di fumata.
Toscano Garibaldi Il Grande: al naso si percepiscono profumi di legno e cuoio (confermati anche nel tiraggio a crudo), senza quella fastidiosa nota di cartone riscontrabile nel Garibaldi di produzione ordinaria che, lo ricordiamo, risulta sprovvisto di cellophane.
Una volta acceso, il sapore si attesta subito sul dolce, controbilanciato da una lieve sapidità che non stona. Gli aromi si assestano su cuoio e legno molto marcati e da leggere nuance di cacao, che svaniscono con il procedere della fumata. La forza è molto contenuta (1/5).
Nella parte centrale lo stortignaccolo, pur restando dolce, diviene leggermente più sapido e anche il ventaglio aromatico non subisce grosse variazioni: il cuoio si assopisce, appare un aroma di noce, mentre il legno resta molto marcato. La forza incrementa lievemente (2/5).
Sul finire della fruizione, il sigaro perde la spiccata dolcezza per divenire più robusto, con un sapore a metà fra il sapido e l’amaro, quest’ultimo ascrivibile soprattutto alla fumata “alla maremmana”. Gli aromi diventano più interessanti: lievi note di legno, noce, spezie e terra. La forza si mantiene costante (2/5).
Fumato ammezzato, il sigaro appare più interessante, poiché si ha modo di apprezzare il diametro della pancia maggiorato che consente una boccata più ampia e ricca.
In definitiva, “Il Grande” non differisce organoletticamente dal Garibaldi. Tuttavia, il diametro di pancia conferisce al sigaro più eleganza ed un volume di fumo più pieno. Sicuramente un Toscano che ci sentiamo di consigliare (anche per il prezzo: 3 Euro).
Valutazione: B+