Nel video seguente vi sono dei consigli su come fumare il sigaro. I temi trattati riguardano:
- come assaporare al meglio il fumo sprigionato dal sigaro e cogliere tutte le sue sfumature (fumo alla bocca e fumo al naso);
- il surriscaldamento: come evitarlo e verificare che la fumata proceda nel modo giusto;
- fino a che punto fumare il sigaro.
I contenuti del video:
Sembra una domanda banale ma fumare il sigaro, quando si è alle prime armi, non è semplice e si rischia compromettere la bontà della fumata, rendendola poco piacevole, se non ci si attiene a semplice regole.
Per prima cosa, il fumo del sigaro non va aspirato, ma semplicemente tenuto in bocca e, dopo le prime esperienze, espulso in parte dal naso, per poterne apprezzare tutte le caratteristiche.
Il sigaro si apprezza però inizialmente da spento, quando si possono percepire i cosiddetti “aromi a crudo”. Questi non si percepiscono annusando la foglia esterna, come si vede fare in molti film, ma al piede del sigaro, che essendo aperto permette di poter convogliare aromi provenienti da tutte le foglie impiegate.
E’ poi la volta del taglio, un’operazione che di per sé presenta una gestualità che ogni fumatore di sigaro apprezza dal primo all’ultimo secondo. Ci sono svariati modi per tagliare il sigaro, ma qualsiasi di essi si decida di scegliere, è sempre bene inumidire leggermente il sigaro con le labbra, in modo da ridurre la possibilità che si possano creare delle rotture in della foglia di fascia in corrispondenza della zone di taglio.
Finalmente poi, si giunge all’accensione. Fiamma dolce, fiamma antivento, antivento, fiamme piatta, ce ne sono di molte tipologie in commercio. Ciò che a ognuna di queste dovremo far fare però, è una prima fase definita di “tostatura”, dove si porta la fiamma sul piede del sigaro eseguendo un preriscaldamento. Sono sufficienti pochi secondi e quando il piede ha cambiato completamente colore, si passa all’accensione vera e propria.
L’accensione principale può avvenire portando il sigaro alle labbra ed eseguendo dei puff con la fiamma accesa sul piede del sigaro (vicina ma senza contatto). Meglio ancora, si può continuare allo stesso modo della tostatura, ovvero portando la fiamma vicino al piede ma senza eseguire puff, sino a che il braciere si sarà creato. Questa operazione dura qualche attimo di più, ma è quella consigliata, in quanto sin dal primo puff, l’aroma del sigaro sarà dato già da tutte le foglie e sarà quindi più completo. Si evitano poi delle accensioni poco simmetriche.
Giunti sin qui, siamo pronti per gustarci il sigaro. Il fumo va aspirato senza essere troppo avidi e i puff vanno ritmati senza frenesia. Il sigaro è un piacere lento, che ci obbliga a dargli il giusto tempo e attenzione. Se non stiamo a queste semplice regole, finiremo per surriscaldare il sigaro e compromettere irreparabilmente la paletta aromatica, che diventerà amara e sempre meno aromatica e armoniosa.
Il fumo va tenuto in bocca per qualche attimo, il tempo di poterlo assaporare e quando lo si espelle lo si dovrebbe fare sia dalla bocca che dal naso, in modo da poter percepire i cosiddetti aromi retronasali (è importante ricordare che al palato si percepiscono i sapori, mentre la distinzione degli aromi avviene grazie al retronasale).
Se durante la fumata il sigaro inizia a bruciare in modo asimmetrico, possono essere necessarie delle correzioni di braciere. Per fare questo, si deve semplicemente portare la fiamma vicino alla parte di sigaro che sta bruciando più lentamente, quella dove il tabacco è rimasto incombusto, e pareggiare il braciere.
Il sigaro si fuma fino all’anilla? No. Il sigaro si fuma finchè troviamo i puff piacevoli. Quando in questi si inizia a percepire dell’amarognolo o il fumo diviene caldo, è il momento di abbandonare il sigaro e conviene non soffermarsi troppo, in quanto gli aromi che si generanno comprometteranno il buon aroma (la persistenza) che state percependo al palato.