La stragrande maggioranza dei produttori è solita racchiudere i propri sigari con del cellophane, fatta eccezione per Cuba, nonostante in passato, anche nell’Isla Grande, si sia utilizzata questa pellicola di cellulosa rigenerata, confezionamento per lo più destinato a conservare prodotti fatti a macchina, ma non solo. Storicamente non è facile individuare con certezza l’anno a partire dal quale l’industria sigarofila abbia cominciato ad impiegare il cellophane. E’ però possibile affermare che questo tipo di confezionamento possa aver preso piede fra la metà e la fine degli anni trenta.
Più complicato risulta capire il perché si sia cominciato ad utilizzare il cellophane. Sappiamo che, oggigiorno, la scelta di utilizzare questo condizionamento risponde a tre obiettivi di mercato: assicurare un minimo di condizioni igieniche del sigaro, limitare di molto il rischio di accidentali rotture della fascia (dovute a disattenzioni o a sbalzi di umidità) e consentire il commercio di un singolo sigaro.
Se si ha intenzione di conservare il sigaro per destinarlo ad una fumata prossima nel tempo, inserirlo in humidor con o senza cellophane è indifferente, seppure i puristi sostengano che, in assenza di benefici, sarebbe meglio lasciarlo per evitare la contaminazione di profumi tra sigari provenienti da terroir differenti (opinione condivisibile). Si tenga conto però, che se il sigaro ha bisogno di umidificarsi o di perdere umidità, senza pellicola potrà interagire meglio con l’ambiente circostante.
Per quanto concerne la conservazione ai fini di invecchiamento, i due più grossi commercianti di sigari del secolo scorso, Zino Davidoff ed Alfred Dunhill, avevano opinioni divergenti. Il primo riteneva che i sigari, durante il loro invecchiamento, dovessero respirare, mentre il mercante Inglese era del tutto contrario a questa idea. Min Ron Nee, l’autore dell’Encyclopaedia, conclude che i sigari vintage in cellophane abbiano un gusto migliore, supponendo che per questi prodotti gli oli essudati durante la maturazione si depositino nel cellophane, evitando la dispersione delle molecole organiche e creando un effetto simile a quello che la bottiglia esercita sul vino.
La scelta di conservare i sigari con o senza cellophane, per il breve periodo, è macroscopicamente ininfluente rispetto alle future fumate. Tuttavia, se l’obiettivo finale è conservare il sigaro per un lungo invecchiamento, occorre tenere in conto che il cellophane, limitando di molto lo scambio di ossigeno, rallenta il processo di maturazione.