Il Clynelish Reserve – Casata Tyrell è uno dei prodotti rilasciati da Diageo per la conclusione della serie Game of Thrones prodotta da HBO: si tratta di nove imbottigliamenti celebrativi di cui abbiamo già parlato in questa news. In questo caso parliamo di Clynelish, l’imbottigliamento con la gradazione superiore e per questo motivo oggetto di grande richiesta al momento del primo rilascio. Per un certo periodo questa bottiglia ha raggiunto quotazioni importanti, ma da quando Diageo ha rilasciato un’abbondante quantità dello stesso prodotto il prezzo è tornato alle origini.
I Tyrell sono la casata che in Game of Thrones regna su Alto Giardino, zona molto verde simile alle dolci colline su cui si trova Clynelish.
- ABV: 51,2%
- Botti: ex-Bourbon
- Età: non dichiarata
- Tiratura: non dichiarata
- Prezzo: €100 – €250
- Reperibilità: media
NOTE DEGUSTATIVE CLYNELISH RESERVE – CASATA TYRELL
Naso
intensità appena sopra la media. Ampie note di pepe bianco seguite da mela gialla. Miele millefiori, un tocco erbaceo fresco e pera Williams. Tracce di legno, mentre la cera, trademark di Clynelish, appare di sfuggita.
Palato
imbocco speziato, pepe bianco e zenzero, poi note fruttate di frutta gialla. Mela, pera, banana matura e tracce di ananas. La dolcezza è evidente ma non troppo marcata. Echi di legno. Astringenza sopra la media.
Finale
media persistenza. Frutta gialla e pepe bianco. Dry.
Nonostante la gradazione invitante, questo Clynelish Reserve – Casata Tyrell soffre di scarsa personalità. La struttura globale è buona, non ci sono difetti da sottolineare, se non una scarsa paletta aromatica che rende poco soddisfacente la bevuta. Un Clynelish molto canonico, a eccezione della cera che qui troviamo quasi assente.
Valutazione in centesimi: 83
Ormai il mercato dei whisky è un’autentica giungla nella quale districarsi è assai difficile. Messa al bando la qualità si punta ormai a vendere il più possibile nell’immediato sfruttando etichette che richiamano immagini e situazioni virtuali in modo da coinvolgere l’attenzione del maggior numero di potenziali bevitori. Questi NAS che imperversano ormai con impressionante frequenza sono la testimonianza di quanto suscritto. Siamo sempre più lontani dalla qualità degli anni 80 quando arrivarono i primi single malt, che erano si pochi, ma con etichette chiare e con invecchiamenti tradizionali. I bevitori di allora erano persone realmente interessate e se volevano approfondire dovevano farlo in prima persona. Adesso l’ultimo degli incompetenti dopo aver trascorso un mesetto su internet potrebbe anche presentarsi pubblicamenti come un esperto del settore riuscendo ad incantare un buon numero di persone. Ciò premesso, da appassionato di vecchia data, non posso far altro che ringraziare chi, come voi, con precisione e competenza, mi permette di amplificare la conoscenza della materia. Vi auguro quindi buon lavoro e buona giornata.