Dopo mesi di attesa, finalmente è nelle tabaccherie il prodotto celebrativo del bicentenario di casa Toscano: Duecento. Dietro la falsa poca ricercatezza del nome, si nasconde invece la storia stessa del marchio, fatta di semplicità, un piglio di veracità e tanta lungimiranza.
Prima di rimuovere l’involucro esterno di cartone, ci siamo resi conti di una piccola assenza, che all’occhio attento di un fumatore di Toscano non può passare inosservata: manca l’adesivo con su riportato il lotto di produzione, che consente di individuare, con buona approssimazione, la settimana dell’anno in cui il sigaro è stato prodotto. Questo adesivo è presente su tutti i sigari, di tipo commemorativo, realizzati a mano da Manifatture Sigaro Toscano. In assenza del bollino, siamo andati alla ricerca di una punzonatura, riportata invece sui prodotti fatti a mano a portfolio standard.
Dopo aver aperto il cartone, ci siamo accorti che questo adesivo è posto all’interno della confezione stessa, rendendo perciò impossibile, al futuro acquirente, la verifica del lotto di produzione. Grazie a questo, però, riusciamo a comprendere che il lotto di produzione di riferisce alla prima settimana del mese di giugno 2018. Questa edizione celebrativa dell’anniversario, si presenta in un packaging completamente nuovo per la marca. I tre sigari sono inseriti in un cofanetto di plexiglass con piccoli inserti estraibili in legno; l’apertura è affidata alla semplice intuizione tattile, giacchè solo quattro calamite angolari tengono insieme le due metà della confezione.
Il sigaro è realizzato a mano nella manifattura di Lucca, partendo da un ripieno di Kentucky italiano e nordamericano selezionato, avvolti in una fascia di Kentucky nordamericano selezionato. Nulla di nuovo dunque per la miscela, se non la dicitura “selezionato” che non aiuta il fumatore a classificare o ad immaginare la fumata. Novità, invece, per il formato: un bitroncoconico di 200mm, realizzato appositamente per il bicentenario. La confezione di vendita custodisce tre sigari alla cifra di 21 Euro, prezzo piuttosto alto per lo standard della marca, ma in linea con le sue edizioni limitate.
Alla vista il sigaro si presenta avvolto in una fascia marrone molto scuro, cromaticamente intenso ed avvolgente, con riflessi bruni, talvolta rossicci su qualche esemplare. Effetto visivo accentuato anche dalla lunghezza del manufatto. La textrure della foglia è la solita a cui siamo abituati: ruvida con venature abbastanza marcate.
Toscano Duecento: al naso si percepiscono flebili profumi che richiamano il cuoio e la gomma naturale, con sentori più intensi di terra.
Una volta acceso, il Duecento è sapido, con un lieve contrappunto acido che rende il fumo in bocca meno pungente. Aromaticamente il bouquet è reso da un buon mix fra legno, noce e terra, tutti di buona intensità e da una delicata sfumatura speziata. La forza è medio-leggera (2/5).
Con il lento incedere della fumata (siamo verso la metà) i sapori rimangono invariati, seppur una nota amarognola, appena accennata, acquista vigore man mano che ci si avvicina al temine della fumata, allorquando si andrà a bilanciare con la sapidità, sostituendo la componente acida. Gli aromi mutano leggermente: il legno diviene molto marcato, le spezie si strutturano meglio divenendo mediamente percepibili, la terra rimane invariata in intensità, mentre si affiancano sentori minerali di buona qualità. La forza incrementa lievemente, divenendo media versa la fine della fruizione.
In definitiva, questo Toscano Duecento brilla per una buona espressività aromatica e un ottimo equilibrio fra forza e aromi. In bocca il fumo risulta rotondo e pieno. La variazione degli aromi, considerato il riempimento “medium filler”, non è molto marcata, ma è apprezzabile. E’ un prodotto appagante, in grado di restituire una fumata lungamente meditativa. L’unico difetto è dato proprio dal rapporto fra aromi e lunghezza del sigaro: il lungo tempo di fruizione, durante il quale gli aromi variano poco, può risultare un po’ sfiancante.
Qualora si decidesse di fumarlo ammezzato, il sigaro acquista in termini di robustezza: non si devono attendere dei minuti per entrare già nel pieno corpo della fumata e, di contro, atteso il più ristretto cannone di raffreddamento del fumo, apparirà più forte e dagli aromi leggermente più pronunciati.
Il sigaro, allo stato, è sicuramente promosso. Tuttavia c’è da evidenziare un’altra caratteristica che ha accomunato le ultime edizioni limitate della Toscano. Così come per lo Stilnovo e, in misura minore, per l’Originale Millesimato, per i quali il tempo è stato “galantuomo”, conferendo loro peculiarità nascoste al momento dell’uscita, potremmo trovarci al cospetto della stessa situazione. Probabilmente anche solo un anno di stazionamento in humidor potrà restituirci un prodotto diverso rispetto a quello appena testato. Il suggerimento, come sempre, è quello di testare almeno una scatola per elaborare un personale gradimento e decidere se conservare dei pezzi per i prossimi mesi (o anni).
Valutazione: B+