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Prezzo
Sotto 6
6-10
10-15
15-20
20-30
Oltre 30
Forza
Leggera
Medio-leggera
Media
Medio-forte
Forte
Valutazione
95-100
90-94
85-89
80-84
Inferiore a 80
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Profilo aromatico
Affumicato
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Cremoso
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ABV
38.0-39.9%
40.0-43.0%
43.1-46.0%
46.1-50.0%
50.1-55.0%
over 55.0%
OB o IB
OB
IB
Prezzo
Sotto 50
50-100
100-250
250-500
over 500
Valutazione
95-100
90-94
85-89
80-84
Inferiore a 80
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Profilo aromatico
Cereale
Dolce
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Fruttato
Legno
Marino
Miele
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Speziato
Torbato
Vinoso

Puro Sabor 2018: giovedì

Puro Sabor 2018: giovedì

Puro Sabor 2018: giovedì 800 450 Giuseppe Mitolo

Come da programma di giovedì 26, ciascun gruppo si è diretto ai campi di coltivazione nella mattinata e, nel pomeriggio, presso una manifattura. L’accredito stampa ci ha consentito di muoverci liberamente, consentendoci di visitare le realtà tabacaleras  che conosciamo meno e non rimanendo vincolati al gruppo di assegnazione originario.

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Abbiamo fatto tappa alla coltivazione A.S.P. de Nicaragua, l’unica in tutto il Paese a coltivare le piantine di tabacco con il sistema dei semenzai galleggianti (“floating system”). Prima di accedere all’area di coltivazione (anche questa, come quella di Victor Calvo, protetta da teli che coprono tutto il perimetro), ci è stato chiesto di bagnare le suole delle scarpe in una tinozza con una soluzione di cloro. Le aree destinate ai semenzai sono costituite da una specie di serre, costruite con plastica per il tetto e teli per le pareti, all’interno delle quali, a perdita d’occhio, vi sono piccole piantine di tabacco, alte solo pochi centimetri.

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Le stesse trovano posto nei vuoti di una griglia (ogni griglia contiene 142 piantine) che galleggia su una vasca alta 15 centimetri. Ogni capannone può ospitare fino  169.400 piccole piante di tabacco che, moltiplicate per i 440 acri dell’azienda per un anno di lavoro, diventano circa 12 milioni di piantine in un anno di coltivazione. Tuttavia non tutte verranno poi impiantate nel terreno, poiché una percentuale compresa fra il 5 e il 20% non raggiunge gli standard minimi dell’azienda.

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A seguire, abbiamo fatto tappa a “Cigar Box”, un’azienda che si occupa di realizzare le scatole di molte delle marche prodotte in Nicaragua e non solo. Qui abbiamo scoperto che, orientativamente, il prezzo medio di un box per l’azienda che li commissiona oscilla sui 9 dollari a pezzo.

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Il momento del pranzo è stato condiviso presso la “Cigar Ring” in un enorme spazio esterno, ombreggiato da una imponente struttura in metallo e da una copertura bianca.

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I sigari proposti sono stati l’Emerald Cigar (realizzato da Plasencia), l’Oliva Serie V Melanio Gran Reserva Limitada e, da ultimo, tre piccoli sigari (formato petit corona) realizzati esclusivamente con Seco Condega, Viso Jalapa e Ligero Estelì. Questi ultimi sono risultati necessari per la degustazione guidata da Claudio Sgroi, presidente e master blender della Mombacho. L’obiettivo era far apprezzare ai partecipanti le peculiarità di ciascun tabacco che, da solo, non posso essere sufficienti per realizzare un buon sigaro. Alla fine della cata, da italiani, ci ha fatto piacere registrare il calore degli applausi riservati da tutti i partecipanti a Claudio.

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Dopo la degustazione ed un veloce caffè americano siamo partiti alla volta della manifattura Padron, al seguito di un nutrito e brioso gruppo di aficionados della Repubblica Dominicana. Padron è una fabbrica più grande di quanto si possa immaginare ed entrare nella galera, luogo di lavoro di decine di torcedor, è sempre di grande impatto. Il tour è stato condotto personalmente da Jorge Padron.
A seguire, ci siamo spostati verso la fabbrica La Corona, dove sono prodotti i sigari HR (Hirochi Robaina). Questa è una manifattura completamente agli antipodi rispetto a Padron, poiché è piccola ma ben tenuta ed organizzata, con ambienti luminosi ed accoglienti, quasi familiari. Nella escaparate (o aging room) abbiamo intravisto degli HR di formato lancero, che verranno lanciati prossimamente. Prima del commiato ci è stato proposto un caffesito cubano, ossia un caffè di origine cubana ma realizzato a pressoinfusione.

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Ancora non pienamente soddisfatto, il nostro gruppo ha esplicitamente richiesto alla guida nicaraguense (sempre con una indescrivibile e chiassosa allegria) di essere condotti alle piantagioni Padron dove, ancora una volta, Jorge si è reso disponibile per un rapido giro e numerose foto con i partecipanti.

La cena si è svolta sotto il cielo stellato di Estelì, in plaza Domingo Gadea: il dress code richiesto era la “white guayabera” (omaggiata nel pacchetto di benvenuto) una camicia di lino bianca con il collo alla coreana che tutti i partecipanti hanno indossato. La serata è stata inaugurata con un momento di commemorazione delle figure di Josè Padron e Gilberto Oliva che hanno segnato la storia della coltivazione del tabacco nicaraguense al quale è seguito un rispetto e commosso minuto di silenzio.

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La serata è stata poi allietata con musica latino-americana dal vivo e da uno spettacolo folkloristico, non senza i sigari, consegnati dalle mani delle graziose señoritas: Rocky Patel Vintage 2006 San Andres, New World Puro Especiales di AJ Fernandez (n. 2 degli Awards 2017 per il Nicaragua) e dal robusto di Omar Ortez.