Il Punch “Coronas” di questa recensione è datato 1998 e vanta quindi oltre 15 anni di invecchiamento. Anche la vitola de salida è ormai fuori dai giochi dal 2009 e in Italia non è importata da parecchi anni. Vediamo come si comporta un modulo che fino a una dozzina di anni fa (bei tempi!) era considerato addirittura “alla moda”. Il formato è Coronas: cepo 42×142 mm di lunghezza.
Note di fumata.
Punch “Coronas”: a crudo pochi sentori, sintomo che l’invecchiamento ha fatto il suo corso.Il tiraggio è da subito perfetto, ci si impiega davvero poco a entrare nel cuore della fumata. Primo tercio più forte del previsto: legno, nocciola e leggere spezie. Il tutto centrifugato alla perfezione in un mix suadente ed equilibrato. Le spezie rimangono ai lati della lingua e la fortaleza si avverte alla base della gola al livello di 3,5 punti su 5. Pare più un Montecristo che un Punch, se non fosse per l’assenza della punta vanigliata che contraddistingue il “marchio del giglio”. Secondo tercio più profondo e corposo. L’intensità aromatica aumenta e il palato ringrazia. La frutta secca si espande aggiungendo noce alla già presente nocciola. Fortaleza (3/5). Tercio finale composto ed efficace. La componente evolutiva è mancata quasi totalmente ma non è un elemento che in questo caso ha fatto la differenza: il buon equilibrio, l’amalgama e la soddisfacente complessità hanno ampiamente compensato. La forza rimane stabile (3/5).
Complessivamente una fumata piena, densa e di personalità. Un corona da fumare ovviamente la mattina ma possibilmente non a stomaco vuoto. Si tratta di un modulo ancora in piena forma che non ha ancora raggiunto il vertice della curva di invecchiamento.
Valutazione complessiva in centesimi: 88