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6-10
10-15
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Medio-forte
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95-100
90-94
85-89
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38.0-39.9%
40.0-43.0%
43.1-46.0%
46.1-50.0%
50.1-55.0%
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OB
IB
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50-100
100-250
250-500
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90-94
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L’ultimo saluto a Josè Padrón

L’ultimo saluto a Josè Padrón

L’ultimo saluto a Josè Padrón 800 450 Luca Cominelli

Si è spento oggi Josè Orlando Padrón, un personaggio di grande spessore nel mondo del sigaro. Se ne va una leggenda, che dal nulla ha saputo creare uno dei brand più osannati e apprezzati dagli aficionados di tutto il mondo.

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José nasce nel 1926, e si sposta dall’Isla Grande in seguito alla Rivoluzione, come molte celebri famiglie che si videro espropriate i possedimenti dal regime. Fa tappa in alcuni paesi in giro per il mondo prima di giungere a Miami. Dopo i primi mesi passati a cercare lavoro in modo invano, sopravvivendo con la piccolo aiuto fornito dallo stato americano ai rifugiati cubani, riceve in dono un martello. Grazie a questo riesce a svolgere qualche lavoro di carpenteria oltre al lavoro giornaliero di giardiniere.

Nel 1964, grazie ai risparmi che ha accumulato, avvia una piccola produzione a Little Havana (200 sigari al giorno e un solo torceador operativo) in Miami: il primo sigaro realizzato venne venduto sei mesi dopo l’avvio dell’attività. I sigari venivano prodotti di giorni e venduti la sera, al prezzo di 30 cent al pezzo. Nel 1967 entra in contatto con un produttore, che gli chiede un’opinione sul tabacco che la sua azienda sta coltivando in Nicaragua, destinato al mercato europeo. José acconsente a fare una consulenza sui campi di Jalapa, ben prima che l’industria del tabacco inizi a muovere le sue rotte su questa terra. Inutile dire che fu amore. José capì subito che si trattava di una materia prima di alta qualità con un grande potenziale. Così, nel 1970, José si trasferisce in Nicaragua, al centro di  Estelì, dove fonda Tabacos Cubanica S.A., un’altra industria manifatturiera. Ci sono solo una ventina di esuli cubani nel paese, mentre le aziende che producono derivati del tabacco sono solo 3: quella di José, un’altra che appartiene al presidente Anastasio Somoza e Fonticiella. Stringe un’amicizia professionale con Somoza, ma si tiene ben lontano dalla politica. Comincia allora a lavorare con questo tabacco, portando la produzione a 7.000 sigari al giorno.

La rivoluzione sandinista getta però tutto nel caos, sfociando in guerra civile. Nel 1978 svariati edifici, tra cui l’azienda di José, vengono incendiati. A seguito di ciò, decide di spostarsi in acque più tranquille presso Danlì, in Honduras. E’ l’estate del 1979. Il tabacco impiegato per la produzione proviene sempre dal Nicaragua, essendo José riuscito a farlo spedire su un volo rocambolesco.

Col passare degli anni la situazione in Nicaragua si stempera e e José decide di far ripartire la produzione.

Non scordando le proprie origini cubane, José si dirige a Cuba assieme ad altri imprenditori, nel tentativo di trattare la liberazione di alcuni prigionieri politici. In quell’occasione conobbe Fidel Castro, che finì per fumare un sigaro Padrón durante l’incontro. 3600 furono i prigionieri che vennero successivamente liberati.

Nel 1985 il presidente americano Ronald Reagan decreta l’embargo per i prodotti provenienti dal Nicaragua, costringendo José ad interrompere l’attività nelle fabbriche e a produrre nuovamente in Honduras. Nel 1990 si ribaltarono i vertici politici in Nicaragua e venne dismesso l’embargo.

Nel 1993 i sigari Padrón sono commercializzati in tutta l’America e l’anno dopo viene creata la Serie 1964 Aniversario, per commemorare i 30 anni dalla nascita del brand. Nel 2002, per festeggiare il 75° compleanno di José viene lanciata la linea 1926 e nel 2004 fa la comparsa la prima delle serie Anniversary, che riscuotendo successo, viene seguita da altre edizioni nel corso degli anni.

Il 2016 è l’anno delle 90 candeline per José e non poteva mancare un sigaro in suo onore: nasce quindi il Padrón Serie 1926 90th Anniversary, che evade completamente dai canoni estetici Padrón: non si presenta infatti box pressed e per di più viene commercializzato in tubo.

Il 5 Dicembre 2017, nelle prime ore del giorno, Josè si spegne, ma sarà sempre ricordato come una vera e propria leggenda nel mondo del tabacco.