Dopo i lanci “one off” dei La Nox e dell’Andalusian Bull, nel 2017 La Flor Dominicana ha annunciato di immettere sul mercato un nuovo prodotto: La Volcada. Il nome del sigaro deriva da un passo del tango, uno dei balli più conosciuti al mondo. La produzione, seppur non esplicitamente dichiarata come limitata, sulla scorta delle precedenti edizioni, si prevede essere comunque di contenuta reperibilità (anche nel tempo). Il box contiene venti manufatti dalle misure 48 x 178 mm di lunghezza (il corrispondente formato nell’International Shape è il Churchill).
Riguardo alla miscela dei tabacchi utilizzati, la foglia di fascia proviene dal Messico ed è una San Andres; la capote scelta è una foglia di Corojo (provenienza Ecuador) mentre il ripieno è composto da foglie di provenienza dominicana, coltivata e La Canela, zona in cui vi sono terreni di proprietà de La Flor Dominicana.
Alla vista, l’opulenza del sigaro, oltre che nelle dimensioni, è esaltata da una fascia maduro, dai riflessi opachi e dalla tonalità leggermente opaca. Al tatto è mediamente ruvida, con venature non troppo accentuate. La fattura generale è più che buona.
La Flor Dominicana La Volcada: a sigaro spento sono percepibili delicate note di cacao, nocciola e terra.
L’ingresso della fumata è caratterizzato da un sapore dolce, con una più lieve sfumatura sapida. La partenza è di tutto rispetto, con ben definite note di terra, corteccia e minerale, su uno sfondo di noce e cuoio. La forza è medio – leggera (2/5).
Con il prosieguo della fruizione, la sapidità si equilibra alla dolcezza, mentre compare una lieve acidità che rende il fumo meno spigoloso al palato. Aromaticamente, il sigaro evolve discretamente, e oltre alle note di corteccia e terra, si inseriscono il caffè e il cacao. La forza incrementa divenendo media (3/5).
L’ultimo tercio del sigaro si rivela una lunga prosecuzione del tratto centrale, sia nei sapori che negli aromi, con l’onnipresente coppia corteccia – terra, immutata nell’intensità, e una lieve sfumatura speziata. Anche la forza resta media (3/5).
In conclusione, nonostante la buona performance del primo tercio, il sigaro risulta piuttosto statico, non fornendo un cambio di registro che possa scuotere l’attenzione del fruitore. L’evoluzione, seppur presente, è limitata a pochi aromi sviluppati. Ottima l’intensità e la persistenza, così come l’equilibrio fra forza e aromi. Meccanicamente, la fascia brucia in modo un po’ irregolare, tanto da richiedere diverse correzioni in corso di fumata.
Valutazione in centesimi: 87