Valeva la pena attendere sotto la pioggia del Settembre 2018. Le condizioni atmosferiche e relative allo stato di avanzamento dei lavori dell’ingresso alla Westfalenhallen l’anno scorso erano decisamente rivedibili, e in molti (addetti ai lavori e non) lo avevano notato e fatto presente. Molto diverso il discorso quest’anno, con lavori completamente terminati, un ingresso principale sontuoso e in pieno sole, riscaldato dai 26 gradi di un inizio autunno decisamente insolito in terra Tedesca.
Quella che ormai è diventata la più grande fiera del tabacco al mondo può contare su numeri da capogiro: nel 2018 625 aziende, provenienti da 54 paesi, hanno esposto i loro prodotti, e nel 2019 questi numeri sembrano essere addirittura aumentati. Le sale della fiera sono ormai molte, ma gli aficionados di sigari continuano a visitare principalmente le Halle 4 e 7, adiacenti l’una all’altra. La domanda più ricorrente è sui nuovi prodotti che raggiungeranno le tabaccherie ora o nei primi mesi del prossimo anno. E le novità sono molte, a testimonianza di un settore con un rinnovato fervore creativo.
I brand importanti sono presenti e mostrano con orgoglio i progetti che hanno sviluppato. La ragione principale per visitare non solo la Halle 4, ma anche la 7, è Arturo Fuente, con il loro calore, le loro personalità magnetiche, la loro creatività; essere per qualche minuto vicini a loro significa entrare in contatto con la storia e con il presente di questo mondo che amiamo. Una miriade di novità è attesa per il brand CAO, ciascuna raccontata in modo mirabile e appassionato da Rick Rodriguez: CAO Nicaragua, alla ricerca del bilanciamento perfetto tra un corpo volutamente medio ed una ricchezza del gusto ai massimi livelli, CAO Session, esperimento dai colori e dal carattere molto intenso e pronunciato e l’eredità di CAO Amazon, che prenderà il nome di CAO Oriana.
Tra questi si segnalano Casa Turrent, che proporrà ben quattro interpretazioni della Premium “Linea 1880”, ciascuna caratterizzata da una differente capa, ovvero Claro, Colorado, Oscuro e Maduro. Grande visibilità e attesa anche per gli Alma del Fuego di Plasencia, il nuovo sigaro appartenente alla linea Alma, che conta anche su Alma del Campo e sulla pluripremiata Alma Fuerte. Forte è anche l’interesse generato da Joya de Nicaragua, che ha presentato il Lancero capa Connecticut Numero Uno.
Anche Hedon, boutique brand francese di grande interesse, e dall’indiscusso stand più originale della fiera, prevede di lanciare a breve una vitola più corta, simile ad un Petit Robusto, con un blend dichiarato più spiccatamente full bodied. Non manca AJ Fernandez, che mostra Dias de Gloria e New World Cameroon Selection, quest’ultimo per venire incontro a chi cerca una fumata di corpo meno pronunciato ma ricca di sapore. Lo stand co-partecipato di My Father e Tatuaje presentava invece La Promesa per il primo dei due brand e MEII per quanto riguarda la marca di Pete Johnson.
Alec Bradley, con la presenza proprio di Bradley come l’anno scorso, ha mostrato le ultimissime novità del brand, che si appresta a distribuire i Gatekeeper. Lo stand Villiger era, come gli anni scorsi, imponente e il clima che si respirava faceva traspirare la grande attenzione ai 90° di Heinrich Villiger.
Tra gli stand più mirabili non si può non ricordare quello di Davidoff, ancora più invitante dello scorso anno grazie al layout aperto, un vero punto di incontro nella Halle 4. Inoltre è stato replicato (con nostro grande apprezzamento) l’esperimento quanto mai azzeccato dello scorso anno dello stand Agio, dove sperimentare abbinamenti di aromi e sapori tra cibi, liquori e sigari quali Dueto Ovacion di Balmoral (realizzato con E.P. Carrillo), Liga Privada di Drew Estate e La Volcada di La Flor Dominicana.
La palma dell’immagine più rinnovata rispetto al 2018 va senza ombra di dubbio a JC Newman, da quest’anno con uno stand proprio ed una narrazione sempre più attenta nel raccontare l’avventura Americana di varie generazioni di famiglia; e non sfugge l’affabilità e la gentilezza di tutti coloro che fanno parte di questo organico, dai proprietari giovanissimi e meno, fino a chi serve il caffè, rendendo lo stand il più gradevole di tutta la fiera, e dando un grande insegnamento, uno stile che si capisce venire da lontano. Anche Toscano racconta il Made in Italy a tutto il Mondo, con una stand tra più aperti ed eleganti, che comprende la forte immagine della sigaraia che rolla in diretta sotto gli occhi di un pubblico sempre curioso ed interessato al lato umano e all’evento.
Si sono anche intravisti alcuni sigari Cubani lungamente attesi, come il Trinidad Media Luna, il Punch Short de Punch, e l’H.Upmann Proprios Edicion Limitada 2018, presentati (e molto fotografati) dall’importatore Tedesco 5a Avenida.
Finiamo con la cultura urbana e tanto diversa dal consolidato mondo classico del sigaro di Drew Estate, una generazione differente incarnata a meraviglia.
Molti sono anche i Boutique Brand presenti, ai quali CigarsLover Magazine ha iniziato a dedicare una spazio specifico, storie interessanti e sigari unici, che vale la pena provare quando si riescono a reperire: El Artista, Vegas de Santiago, Cavalier de Geneve, Adventura, Mombacho, Kuuts, CigarKings, Condega, Padilla, Dapper, Curivari, Don Capa, Black Label Trading Company, Principle Cigars e molti altri.
Una fiera, molti mondi diversi, vecchi amici, nuove prospettive e tentazioni. Lo stato di salute dell’ Intertabac? A differenza dell’ IPCPR negli USA, splende il sole su Dortmund a Settembre.