Questo sigaro presenta la vecchia anilla Hoyo de Monterrey, utilizzata sino al 2003. Come si vede, quest’anilla fa un uso decisamente maggiore del colore oro.
Il sigaro, proveniente da una petacas da 5 pezzi, risale quindi almeno al 2003, ma potrebbe essere anche più vecchio.
Al tatto si presenta bene, senza mancanze di riempimento. Il profumo che emana è tipico di sigari che presentano almeno una decina di anni di affinamento.
Note di fumata.
Hoyo de Monterrey Le Hoyo du Roi: a crudo note di legno stagionato. L’apertura sprigiona note vegetali.
Il primo tercio porta al palato cacao e spezie, pepe bianco. Punte di vaniglia si delineano in alcuni puff. La fumata è dolce. La forza è leggera (2/5).
Il secondo tercio vira su note vegetali, con sentori di miele. Il pepe bianco è ben presente in sottofondo. La forza cresce lievemente (2,5/5).
Nel terzo tercio si ha un’ulteriore evoluzione. Il sigaro sviluppa aromi di noce e diviene molto speziato, piccante. La forza è media. Nel ultimi puff il sigaro ha subito un’involuzione: gli aromi sono diventati fievoli e anche la forza è andata scemando. Fortunatamente questa involuzione si ha avuta nella parte finale del sigaro, e quindi non ha pregiudicato la fumata.
Un sigaro leggero, da fumare decisamente lontano dai pasti. L’evoluzione e gli aromi ben delineati lo rendono decisamente un’ottima fumata.
Valutazione in centesimi: 88.