Il Gurkha Private Select Churchill (52 x 184mm) è da considerare, nonostante il nome, un double robusto (International Shape), poiché il suo cepo di 52 sfora il limite massimo di 49/64 di pollice previsti per il churchill.
Poche sono le informazioni sul blend di questo sigaro che sembrerebbe composto da:
- Wrapper: Maduro Broadleaf (N.D.);
- Binder: Nicaragua;
- Filler: Nicaragua.
Manifattura nicaraguense.
La particolarità di questo prodotto risiede nel trattamento di alcune foglie con una particolare, quanto segreta, infusione in ron Abuelo 7 años (provenienza: Panama), ragione per la quale, lo staff di Cigarslover è propenso per ritenerlo un prodotto aromatizzato.
Di sicuro effetto il packaging: ciascun sigaro è contenuto all’interno di un tubo di vetro, sigillato con una vistosa colata di ceralacca rossa.
Aperto l’involucro, il colore della foglia di fascia è spiccatamente oscuro, con poco spazio a riflessi di altre cromie. Alla vista e al tatto, la capa appare liscia, con poche e leggere venature. La costruzione, tuttavia, appare non all’altezza del blasone, poiché su più esemplari abbiamo riscontrato evidenti vuoti di riempimento.
Note di fumata.
GURKHA Private Select Churchill: al naso il carattere e l’impronta del ron risulta molto spiccato, in quanto apporta al manufatto ricche e decise note di cacao, frutta matura e miele, trittico tipico della maggior parte dei distillati a base di canna da zucchero.
Una volta acceso, il sapore del sigaro è molto dolce, quasi artefatto, con una leggera punta sapida che si innesta nel corso dell’incedere del primo tercio. Aromaticamente il sigaro ha poco da raccontare al fumatore: carruba e caffè (lievi), miele e minerale (presenti). La forza sviluppata è sul livello minimo del nostro rating (1/5).
La combustione è stabile, anche se presenta il classico difetto della cenere “a cono”, sinonimo del fatto che le foglie esterne brucino più velocemente del ripieno.
I sapori del secondo tercio sono identici al tratto che lo precede e anche l’evoluzione non presenta grandi novità: sempre presente il miele, la carruba (che aumenta di intensità), la gomma naturale (lieve) e comincia ad apparire una nota metallica, che dopo diversi puff, sbilancia l’impianto aromatico. La forza incrementa verso il medio-leggero (2/5).
Vorremmo potervi raccontare di più, ma la degustazione del sigaro finisce qui.
Complessità, evoluzione ed equilibrio sono sotto la sufficienza, mentre l’intensità aromatica è apprezzabile. Tuttavia gli aromi percepiti, sono direttamente riconducibili al ron (o meglio, all’affinamento in legno del prodotto), poiché l’intensità degli stessi appartiene ad un registro diverso rispetto a quella a cui si è abituati in fumata. Dopo diversi minuti di fruizione, in un sigaro così lungo, con aromi così artefatti e una evoluzione assente, la fumata diviene monotona e stanca il fumatore. In più, l’incrementare della nota metallica dalla metà del sigaro in poi, ci ha posto nella condizione di abbandonare il prodotto anzitempo.
Valutazione in centesimi: 77