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FDA: sentenza per la causa industria dei sigari premium

FDA: sentenza per la causa industria dei sigari premium

FDA: sentenza per la causa industria dei sigari premium 800 449 Roberto M.

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La novità in merito alla spinosa questione è arriva il 15 maggio da Washington D.C., si tratta di una sentenza che sostiene in gran parte la posizione della FDA contro l’industria americana dei sigari premium e che abbatte, in sostanza, la maggior parte delle obiezioni mosse dai tre principali oppositori alla nuova normativa. Il giudice, al contempo, ha mostrato forte disappunto per il piano della Food and Drug Administration degli Stati Uniti che, di fatto, ”si è macchiata di un’ingiustizia di fondo”.

Nella mattinata di martedì scoso il giudice Amit P. Mehta, della Corte distrettuale degli Stati Uniti (Distretto di Columbia), ha deciso in favore dei requisiti di avvertimento sanitario previsti dalla nuova normativa, da apporre sulle confezioni di sigari e per la loro pubblicizzazione. Viene dunque stabilito che tali avvertimenti non costituiscono una violazione del Primo Emendamento così come non lo saranno i costi a carico delle aziende operanti nell’industria dei sigari, all’interno della quale, molti sostenevano che l’appello fosse possibile.

Nonostante la propria sentenza, il giudice  ha richiamato l’attenzione della FDA sulle sue azioni, definendole “gravemente inique” per l’industria del settore. La stessa, ha scritto Mehta, ”ha speso milioni di dollari nella progettazione e nella creazione di nuovi packaging conformi, dato di fatto che la FDA non contesta, nonostante l’agenzia sia in una fase di esamino dei commenti da parte del pubblico, commenti che potrebbero portare ad una successiva modifica di tali requisiti. Perché l’agenzia impone che l’industria dei sigari premium spenda milioni di dollari per conformarsi ai mandati normativi che, successivamente alla loro data di entrata in vigore, potrebbero essere revocati ? La FDA non fornisce una risposta soddisfacente. Qualunque essa sarà, una cosa è certa: imporre all’industria dei sigari premium il sostenimento di ingenti costi di di conformità, mentre  l’agenzia sta ancora riesaminando in modo approfondito la fondatezza della regolamentazione e prima che gli obblighi in materia di avvertenze entrino in vigore, è una un’ ingiustizia di fondo”. Secondo la Corte, la strada prudente da seguire sarebbe quella di mantenere comunque l’obbligo d’avvertenza per i sigari premium. Mehta ha aggiunto: “Il disappunto della corte per la gestione da parte della FDA in materia, senza dubbio, non fornisce molta consolazione all’industria dei sigari premium”.

Il Cigarmaker Rocky Patel ha affermato: ”Non ho ancora avuto il tempo di ‘digerire’ completamente la sentenza. Una prima lettura della stessa mostra come sia stato ritenuto che l’industria del sigaro ha dovuto affrontare oneri ingiusti da parte della FDA ma, allo stesso tempo, il giudice ha sostenuto di non potersi pronunciare contro l’etichettatura di avvertimento, in base alla legge in vigore. Tuttavia si apre un diverso scenario per intraprendere azioni legali, le parti coinvolte potrebbero, inoltre, chiedere di essere ascoltate in proposito”.

Glynn Loope, direttore esecutivo del Cigar Rights of America, ha sostenuto che: ”i nostri avvocati stanno valutando tutte le opzioni per proteggere il settore dalla regola”.

La sentenza odierna è il risultato delle mozioni legali presentate in ottobre dai tre principali gruppi di opposizione alla U.S. Food and Drug Administration: la Cigar Association of America, l’ International Premium Cigar & Pipe Retailers Association e la Cigar Rights of America. Le tre associazioni avevano chiesto di essere sollevate, in via preliminare, dalle norme incombenti quali le etichette di avvertimento più grandi per i sigari con conseguente ingente incremento di spese per le aziende coinvolte. Tutte e tre gli organismi, inoltre, hanno sostenuto la causa in tribunale in dicembre. Le mozioni miravano, tra l’altro, a sollevare l’agenzia dai costi per l’attuazione della normativa e ad abbandonare i requisiti di avvertenza (la cui entrata in vigore è prevista per il 10 agosto 2018).

Maggior clemenza è stata riservata al tabacco da pipa: il giudice  ha deciso di non trattare come produttori i dettaglianti che miscelano i prodotti nei loro negozi.

Le tre associazioni in causa non sono state le uniche a combattere il regolamento della FDA. Un gruppo di rivenditori di sigari del Texas ed  un produttore con sede nel medesimo stato, hanno citato in giudizio la FDA, nel mese di gennaio, presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Orientale del Texas. La sorte di tale causa è ancora in sospeso.

La situazione di rottura che si è venuta a creare avrà sicuramente ulteriori sviluppi; quando e quali saranno, al momento, è difficile ipotizzarlo.