Gli anniversari nel mondo del sigaro vengono presi molto seriamente e rappresentano la vetta di un orgoglio che si protrae nel tempo, durante il quale si sono mantenuti elevati gli standard e si è riusciti a cambiare rotta per far fronte a ciò che di nuovo il mercato offriva, anno dopo anno. Non è solo un traguardo, ma un nuovo punto di partenza, un rilancio all’eterna sfida nel mondo del business.
Il 2018 segna svariati anniversari, tra i quali il 50esimo anno di Macanudo, di Joya de Niracagua e il 50esimo anno di Davidoff, per citare tre aziende molto ben conosciute da ciascun fumatore di sigaro, compresi quelli alle prime armi. Ci sono però anche dei traguardi raggiunti da altre aziende, che non vantano ancora una storia così prolungata, ma che rappresentano lo stesso motivo di orgoglio, che si traduce nel successo raggiunto. In questo numero autunnale, abbiamo dedicato due articoli proprio a tutto ciò, e la celebrazione continuerà anche nel prossimo numero invernale, dato che questi traguardi meritano tutta l’attenzione e la stima di noi amanti del sigaro.
Un viaggio nel mondo del whiskey irlandese e un sorso di Negroni, ci catapultano a uno dei piaceri più diffusi a livello globale, che dà spesso il via alle nostre giornate: il cappuccino. Si prosegue poi in un piccolo viaggio alla scoperta delle birre trappiste, sufficientemente inebriante per farci giungere alla parte che genera sempre trepidazione: il blind tasting. A questo giro di boa, in analisi vi sono 4 formati si sigaro, e due spirits: cognac e whisky. Per quanto riguarda il distillato premium francese, abbiamo preso in analisi la categoria più rinomata, gli XO, mentre per quanto concerne gli whisky abbiamo analizzato il segmento di mercato diametralmente opposto, ovvero gli imbottigliamenti più abbordabili e diffusi che popolano i supermercati e i banconi di tutte le enoteche.