Dopo aver visto nascere quasi in diretta questo humidor, ho deciso di chiedere ad un amico appassionato di sigari di scrivere un paio di righe e di mandarmi qualche foto per poter condividere tanta passione, non solo per il mondo sigarofilo, ma anche per quello del fai da te.
Sono rimasto molto colpito dal lavoro che è stato fatto per realizzare questo humidor, e mi fa molto piacere poterlo condividere.
Ecco quello che l’amico Mario ha scritto ed ha eseguito completamente in autonimia!
Ciao, sono Mario e volevo raccontarvi un po’ com’è nato il mio humidor.
Essendo un amante del fai da te, volevo conservare i sigari in un humidor da me creato; avrei ottenuto un pizzico di personalizzazione in più.
Dopo aver cercato e cercato nel web alla ricerca di informazioni utili, ho capito quali materiali utilizzare e come progettare il mio humidor. Una volta fatta la bozza dell’humidor, mi sono subito messo all’opera. Ho ricavato il mogano da un telaio di una vecchia porta avente circa 70 anni.
Dopo aver fatto due calcoli, ho cominciato a tagliare il tutto ottenendo delle tavole da circa 1,6cm. Le dimensioni finite interne sono di 30x30x15,6.
Per rendere più piacevole alla vista le giunture, ho simulato un po’ quel che vengono chiamate “code di rondine” facendo in modo che i listelli si incastrassero alla perfezione nelle giunture.
Quindi ho incollato tutto e levigato l’assieme in modo da renderlo perfettamente liscio una volta chiuso.
Ho deciso di utilizzare delle cerniere a scomparsa per non vedere nulla dall’esterno. Molto eleganti secondo me.
Per rendere la battuta tra coperchio e corpo dell’humidor, ho deciso di fresare le pareti rendendo così un incastro “maschio/femmina”. Per creare i due fondi, ho optato per l’unire delle tavole in mogano da 6mm circa in modo da vedere pienamente la venatura del legno. Il fondo non è stato incollato esternamente ma (per evitare di vedere giunture esterne) ho fresato -per via di un pantografo- i lati e poi ho inserito come un grande tassello il fondo. Gli spigoli sono stati arrotondati per puro fattore estetico e per enfatizzare la trama degli incastri.
Anche sul coperchio ho fatto un piccolo bordino; giusto per estetica. La chiusura è stata fatta con una serratura per portagioie alloggiata in uno scavo fatto appositamente con scalpelli. Sul coperchio inizialmente volevo intarsiare una rosa dei venti; ma siccome non mi sembrava adatta, l’ho sostituita con il simbolo dell’ Habanos. Ho quindi stampato la foglia di tabacco stilizzata per replicarla sul legno. Per simulare il chiaro/scuro ho utilizzato due tipi di legno: mogano (per la parte chiara) ed ebano (per la parte scura). Ho tagliato dei listelli da 6mm. e li ho incollati a formare un angolo di 90°.
Successivamente ho riportato la foglia sul pezzo di legno ottenuto e ho iniziato a lavorarlo. Tagliato e levigato il tutto, ne è uscita una bella foglia.
Dopo aver preso le varie misure, ho inciso il legno creando quel che sarà l’alloggio per l’intarsio. Incollato l’intarsio, ho proceduto con la levigatura e la stuccatura (per mezzo di cera color mogano).
Subito dopo ho laccato tutta la struttura esterna. Per creare gli scomparti interni ho utilizzato il medesimo mogano che ho poi lavorato per creare due “cassettine”.
Per contenere i beads (elementi umidificanti) ho utilizzato due recipienti (per il mangime dei canarini) appositamente modificati.
Ho scavato il legno per renderli perfettamente incastrati e ho posto un listello avanti per contenerli. Per agevolare la presa dei cassettoni ho utilizzato un’asta di ottone appositamente sagomata e fissata al legno tramite due fori.
Per creare il blocco del coperchio, invece, ho modificato due reggimensole forandoli al centro e facendogli passare l’asta di ottone; ho praticamente creato due fulcri che riescono a ruotare su se stessi.
Per alloggiare l’igrometro ho creato un piccolo supporto in legno.
Ed eccolo finito:
ps.: l’idea dei beads e dei collant da donna per contenerli chissà da chi è venuta! 🙂