Le marche Dunhill e Davidoff, secondo molti aficionados, risultano essere quelle che maggiormente hanno contribuito a rendere grande la fama del sigaro havana nel mondo. Con riferimento al primo, il brand ha una storia limitata nel tempo, poiché la produzione dei sigari parte nel 1982 per essere terminata nel 1991.
Il Dunhill Tubo (la vitola de salida è proprio “Tubo”), all’interno della confezione in alluminio, racchiude un corona grande (42×155).
Al tatto il sigaro risulta correttamente riempito, e la foglia di fascia risulta serica e priva di venature. Soltanto una macchia color ocra ha sottratto l’esame visivo della perfezione estetica che ci si attendeva.
Dunhill Tubo: una volta svitato il tappo e chiusi gli occhi, può gareggiare con sigari ben più giovani. La ricchezza e la potenza degli aromi sviluppati sono incredibili per un sigaro con tre decadi alle spalle. Chiaro che, a monte, oltre all’ottima qualità del tabacco utilizzato (e su questo non si nutrono dubbi), molto è determinato dalla corretta e costante conservazione nel tempo. A crudo, infatti, netti sono gli effluvi di caffè, nocciola, pepe e legno nobile. Gli occhi, invece, restano esaltati da una costruzione perfetta e da una capa marrone scuro dai riflessi rossicci.
Una volta acceso, il sigaro si dimostra subito “muscoloso”: fumo denso, aromi pieni e forza pronunciata. Sembra di fumare un Partagas pre anni 2000. Il sapore è correttamente bilanciato fra il sapido ed il dolce e gli aromi sviluppati sono un tripudio di cacao, legno nobile, noce, cuoio e leggerissime note di caffè. La forza si colloca su un registro medio-alto (4/5).
L’evoluzione verso il secondo tercio è lenta e graduale: gli aromi di nocciola si amplificano, su un fondo di frutta secca, legno e cuoio, laddove la forza rimane sempre sostenuta ma mai prevaricante rispetto all’impianto aromatico.
Il finale è, ancora una volta, sorprendente nella sua raffinatezza. Riappare il cacao, più marcato rispetto al primo tercio, e fa capolino, per pochi puff una nota di menta inaspettata ma gradevole. Il legno si irrobustisce e, nelle ultime battute, è un trionfo di cuoio, spezie e caffè. Nell’ultimo tercio la forza aumenta, portandosi ad un registro decisamente alto (5/5).
Ottima fumata, senza dubbio. Questo Dunhill verrà ricordato per la sua sorprendente vitalità nonostante i trent’anni di invecchiamento, ma anche per l’eleganza d’un sigaro d’altri tempi…con tabacco e cure dei tempi che furono!
Valutazione in centesimi: 95
Abbinamento alcolico in fumata: Bruno Paillard (degorgement Novembre 2010).