Argomenti trattati in questo articolo:
- i puntini bianchi sulla cenere
- la cenere “bolle” durante la riaccensione del sigaro
- la solidità delle cenere e le caratteristiche dei tabacchi
- il colore della cenere e le informazioni che ci dà
I PUNTI BIANCHI CHE TALVOLTA SONO PRESENTI SULLA CENERE
Queste macchioline di color bianco mostrano come la combustione sia più completa in concomitanza di queste piccole aree.
Ci sono due ragioni che danno luogo a questo fenomeno: una è da ricercarsi all’esterno e l’altra all’interno della foglia di capa. In altre parole, possiamo supporre che il manifestarsi dei punti bianchi sia dovuto ad una contaminazione o ad un motivo sistemico.
• Ipotesi della contaminazione: alcuni sigari sono trattati esternamente con prodotti che migliorano il colore della capa o per aumentarne i profumi e i sapori. Dato che però questi prodotti non appartengono alla categoria sigari premium, passiamo oltre e discutiamo di sigari prodotti in modo genuino.
• Ipotesi sistemica: si deve osservare quello che succede all’interno delle foglie durante la combustione. Stiamo parlando dei loro componenti e della chimica che li costituisce. Il processo di combustione è un sistema dinamico complesso, dove è difficile isolare uno specifico elemento organico che potrebbe spiegare la creazione di puntini bianchi.
La composizione di una foglia di tabacco utilizzata nei sigari è relativamente “stabile” ma ci sono molte differenze in funzione dell’area della foglia. I tessuti vegetali variano per contenuto e per la loro struttura come il gambo, la parte centrale, laterale, la punta o la parte posteriore. Tutte queste differenze sono però così importanti da giustificare una differenza di colore nella cenere dopo tutti i processi di lavorazione? No, ciò non è del tutto sufficiente.
Quando la distribuzione di punti bianchi è regolare e ben distribuita lungo tutta la superficie cilindrica della cenere, allora le ragioni del fenomeno sono da ricercarsi all’interno della citologia della foglia o da un prodotto applicato sulla capa. Nel caso di distribuzione non omogenea dei punti bianchi, l’origine di ciò è probabilmente legata alla composizione delle foglie o alla loro naturale o artificiale eterogeneità.
Queste aree di punti bianchi dovrebbero però essere visibilmente delimitate.
LA CENERE CHE “BOLLE” DURANTE LA RIACCENSIONE DEL SIGARO
Talvolta la cenere sembra “bollire” letteralmente durante la riaccensione del sigaro, cosa che succede generalmente quando siamo di fronte ad una combustione non ottimale. Tutto ciò si verifica maggiormente quando si ha a che fare con ceneri nere o di color tendente al grigio scuro. Il fenomeno, tendenzialmente, non s’innesca su sigari che hanno una buona combustione e ceneri chiare.
Su un sigaro che presenta una cattiva combustione, le ceneri non sono pure e hanno un influente quantitativo di sostanze organiche non completamente bruciate.
Questi residui donano il colore scuro alla cenere e segnalano un’eccessiva presenza di componenti organici biologici. Quando la fiamma dell’accendino viene a contatto con la cenere, la sua temperatura elevata brucia le componenti organiche in modo quasi istantaneo. Questa vicissitudine, in alcuni casi, dà l’impressione che la cenere sembri letteralmente bollire.
Quando ciò succede, i residui non inceneriti mostrano un colore più chiaro rispetto alla cenere circostante, il fumatore potrà poi notare uno strato più chiaro di cenere, proprio dove è stata realizzata la riaccensione.
Il fenomeno della “ricombinazione strutturale” è dovuto all’elevate temperatura dell’accendino (attorno agli 800-1400°), che è molto più elevata della temperatura di combustione del sigaro (attorno ai 600°).
Questo causa uno shock alla struttura della cenere, che si ricombina a livello strutturale. Questo fenomeno si osserva più frequentemente quando si utilizzano fiamme particolarmente potenti (le fiamme blue dei Jetflame ad esempio), rispetto alla fiamma dolce (classica fiamma degli accendini o dei fiammiferi).
PIU’ LA CENERE E’ SOLIDA, PIU’ IL SIGARO RIVELA QUALITA’
La cenere solida mostra una struttura cilindrica regolare, senza frammenti che cadono o si aprono.
Una cenere solida rivela che le materie prime bruciate avevano una buona struttura e che la combustione è stata completa. Questo significa che le foglie verdi sono state raccolte nel modo corretto e che i processi alle quali sono state sottoposte (essicazione, fermentazione, rollatura) sono stati ben realizzati. E’ interessante osservare che la combustione deve anche essere sempre ben realizzata per
dare luogo a cenere solida, e come conseguenza, quando la cenere è solida solitamente il suo colore varia tra il bianco e il grigio chiaro. Ceneri solide ma di colore molto scuro sono sinonimo di sigari di
qualità scadente. Quando è anche solida, la cenere di tonalità scura si traduce in una mancato bilanciamento all’interno della chimica delle foglie di tabacco o nella qualità della combustione, che si traduce a sua volta in uno scorretto sviluppo di aromi durante la fumata. Buone foglie di tabacco che danno luogo a una buona combustione daranno luogo a una cenere solida. Una mancanza nel corso della fermentazione causa alla struttura una maggior friabilità rispetto al normale. Buone foglie di tabacco e una buona combustione sono quindi prerogative essenziali, ma non sufficienti se la rollatura non è eseguita in modo corretto. Un sigaro torcido male inciderà sulla combustione e la qualità della cenere, come inciderà un riempimento insufficiente o eccessivo. Un sigaro composto con una quantità eccessiva di foglie, non darà probabilmente una cenere solida.
Questo perché il tiraggio sarà probabilmente serrato e di conseguenza la combustione non sarà qualitativamente buona.
IL COLORE DELLA CENERE
Il colore è collegato alla completezza della combustione; una cattiva combustione darà luogo a ceneri scure. Una buona combustione produce invece una cenere più chiara, fino a diventare bianca.
Nel mezzo, la cenere può assumere un’ampia varietà di tonalità di grigio, in relazione alla completezza e alla qualità della combustione.
Complesso è il dibattito sulla colorazione delle ceneri. Terreni eccezionali con un numero perfetto di nutrienti possono comunque dare luogo a ceneri scure; ciò può verificarsi, ad esempio, quando i processi di essicazione e/o fermentazione non sono ben realizzati. Al contrario, terreni “normali” che presentano carenze di nutrienti, possono dare luogo a ceneri chiare, nel momento in cui i processi di
lavorazione siano realizzati in modo eccellente.
Il colore della cenere, e la qualità del sigaro in generale, sono aspetti che andrebbero presi in considerazione come un sistema complesso, ricco di varianti e parametri. Ceneri bianche sono create da una combustione completa delle foglie di tabacco, ovvero, quando la materia organica è quasi completamente bruciata, e i residui sono solamente minerali. Questa è la fisica della combustione. Molti sono i fattori che possono interferire sulla qualità e la completezza della combustione.
Migliore è la qualità del terreno (composizione macro e micro degli elementi), maggiori sono le chances di una buona combustione. Non abbiamo però finito gli aspetti da tenere in considerazione. Ci sono molti altri fattori da considerare: ad esempio le caratteristiche genetiche delle foglie (che variano in base alla specie), l’essicazione e la fermentazione (che influiscono sulla struttura e sul contenuto delle foglie), la rollatura, l’invecchiamento, l’umidità durante la fumata, l’ambiente dove si fuma e, ultimo ma non meno importante, il modo con cui l’aficionado fuma il sigaro.
Un’elevata concentrazione di magnesio (Mg) e potassio (K) nel terreno non sempre dà luogo a ceneri bianche. Un suolo che si presenta ricco in Mg e K può però massimizzare le possibilità che la composizione delle foglie sia molto bilanciata, dando così luogo a una combustione ottimale durante la fumata. Queste sole sostanze non sono però abbastanza per garantire ceneri bianche; pur essendo un parametro essenziale, necessitano di ulteriori elementi.
Articolo tratto da CigarsLover Magazine No.9, autore Didier Houvenaghel.