La degustazione si suddivide in varie parti.
Parte visiva:
Si parte da quella che è la capa, ovvero la foglia di tabacco più esterna. Si analizza il colore, la tipologia (ruvida, liscia, oleosa..).
Parte tattile:
Al tatto si verifica il riempimento del sigaro e se sono presenti delle “coste” nelle foglie che costituiscono la tripa (la parte di foglie che si trova al di sotto della capa). La presenza di queste potrebbe provocare una combustione irregolare e quindi dei problemi durante la fumata.
Tiraggio:
Dopo aver forato e tagliato il sigaro, si eseguono delle boccate per vedere come si presenta il tiraggio. Può essere ottimale, serrato, troppo aperto, eccetera. Va detto che l’analisi del tiraggio è assai soggettiva. Molti fumatori, tra cui il sottoscritto, preferiscono un tiraggio leggermente serrato rispetto ad uno aperto.
Aromi a crudo:
Portando il sigaro alla bocca si effettuano delle boccate con il sigaro non ancora acceso. Si ha un primo bouquet di aromi che si definiscono “aromi a crudo”. A crudo identifica per l’appunto che gli aromi che pervengono sono percepiti a sigaro spento.
Aromi in fumata:
Dopo aver acceso il sigaro, inizia quella che è la degustazione principale, ovvero gli aromi che si percepiscono fumando il sigaro.
I primi puff rappresentano l’apertura, ovvero come si presenta il sigaro dopo averlo acceso. Successivamente, procedendo nella fumata, si suddivide il sigaro in tre parti (o terci): primo tercio, secondo tercio e terzo tercio (talvolta abbreviati con PT, ST e TT).
Durante la fumata genericamente si annotano gli aromi che giungono al palato, sia quelli principali che quelli in sottofondo. Va sempre tenuta presente anche la forza del sigaro, e la sua evoluzione.
Analisi del fumo e della cenere:
Si analizza la quantità ed il tipo di fumo che il sigaro genera e, cosa più importante, si analizza la cenere. La cenere dà molte informazioni sulla qualità del tabacco impiegato. La compattezza ed il colore sono le caratteristiche della cenere che vengono prese in considerazione. La compattezza è un indice di qualità. Più la cenere si presenta compatta, più il tabacco impiegato è di qualità. Il colore, invece, dipende dalle caratteristiche del terreno nel quale il tabacco è stato coltivato. Nei sigari che presentano parecchi anni di invecchiamento, la cenere si presenta solitamente più chiara, tendente al bianco.
Aromi post fumata:
Sono gli aromi che restano sul palato a sigaro spento. E’ quella che si definisce come persistenza.
Meccanica di fumata:
Un buon sigaro, una volta acceso, non dovrebbe richiedere troppe correzioni. Se la sua costruzione è buona, non dovrebbe presentare difetti che portano il fumatore a dover effettuare riaccensioni e correzioni (quando il braciere è irregolare).
Valutazione:
Tenendo in considerazione tutte le analisi sopra descritte, si giudica il sigaro. Il giudizio può essere espresso in decimi, centesimi, medaglie..ci sono molti metodi. Personalmente preferisco utilizzare i centesimi, in modo da avere un range più ampio di valutazone, e quindi poter distinguere i sigari attraverso un punteggio più dettagliato.