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Robusto
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Troncoconico
Prezzo
Sotto 6
6-10
10-15
15-20
20-30
Oltre 30
Forza
Leggera
Medio-leggera
Media
Medio-forte
Forte
Valutazione
95-100
90-94
85-89
80-84
Inferiore a 80
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Profilo aromatico
Affumicato
Cacao
Cremoso
Cuoio
Dolce
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ABV
38.0-39.9%
40.0-43.0%
43.1-46.0%
46.1-50.0%
50.1-55.0%
over 55.0%
OB o IB
OB
IB
Prezzo
Sotto 50
50-100
100-250
250-500
over 500
Valutazione
95-100
90-94
85-89
80-84
Inferiore a 80
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Profilo aromatico
Cereale
Dolce
Floreale
Fruttato
Legno
Marino
Miele
Sherried
Speziato
Torbato
Vinoso

Reportage dal Cigar & Tobacco Festival

Reportage dal Cigar & Tobacco Festival

Reportage dal Cigar & Tobacco Festival 800 456 Giuseppe Mitolo

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Sabato 26 e domenica 27 maggio, vi è stata la due giorni del Cigar & Tobacco Festival, giunta alla seconda edizione. L’evento si è tenuto nella suggestiva cornice di Villa Magherini Graziani a San Giustino (Perugia) ed ha richiamato molti appassionati di fumo lento, compresi gli amanti della pipa, per questo weekend dedicato a seminari, presentazioni in anteprima nazionale, degustazioni ed abbinamenti. Abbiamo avuto modo di incontrare gli importatori italiani presenti (ITA e Cigars & Tobacco) oltre che la Compagnia Toscana Sigari.

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ITA (importatrice di brand quali Davidoff, Avo, Camacho e La Aurora), nella persona di Enrico della Pietà ci ha anticipato che prossimamente verranno introdotti nel mercato due nuovi sigari della “702 series” di Davidoff (lo Short Perfecto e il Robusto Gran Cru), mentre per celebrare il cinquantesimo anno di vita del marchio verrà rilasciata una edizione limitata in giara di ceramica, in cinque differenti design. Stretto riserbo sul formato, ma potrebbe essere un Churchill o un Diadema.

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Per quanto riguarda AVO, a breve verrà presentato in Italia il Fogata (per maggior info clicca qui), realizzato con tabacco Nicaraguense, mentre a fine anno si attendono delle edizioni limitate celebrative del trentesimo anniversario del brand. Anche il marchio La Aurora, conosciuto in Italia in particolare per la linea 107, sarà destinatario di nuove linee: da settembre anche nel nostro paese sarà importata la linea ADN (qui la review del Robusto) che utilizza tabacco andullo Dominicano per il ripieno, mentre si dovrà attendere fine anno per le edizioni limitate.

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Grossa novità per i tabaccai ambasciatori Davidoff. Da quest’anno prenderà il via la “Davidoff Academy” un nuovo progetto mondiale di formazione del venditore finale, attraverso un corso di formazione costituito da una prima parte di e-learning e da un secondo momento di lezioni didattiche fisiche. Della Pietà non ha escluso che in un prossimo futuro questo corso possa anche essere aperto ai clienti.

A seguire, abbiamo incontrato Manuel Inoa, master blender de La Aurora, che ci ha raccontato con passionale trasporto tutte le fasi intercorrenti dall’idea del sigaro fino alla sua creazione. Stesso ragionamento concettuale, ma dal taglio più didattico e formale, seguito nel seminario pomeridiano sull’arte del blending, condotto da Inoa e Della Pietà, in abbinamento ad un La Aurora 107 Corona.

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Presso lo stand Cigars & Tobacco, in compagnia di Rodrigo Medina Mendieta (Direttore Marketing di Plasencia per l’area Europa e Asia), Aniello Buonincontro e Mario Lubinski della società di importazione italiana, e di un immancabile Plasencia Reserva Original Robusto, abbiamo raccolto interessanti punti di vista sul mercato italiano, sia dal punto di vista del distributore che del responsabile marketing del brand fra i più venduti al mondo.

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Durante la mattina il sigaro ha accompagnato bene il nostro interloquire, ma è stato nel pomeriggio che ha reclamato la giusta attenzione, con la sua degustazione in abbinamento alla grappa Evo Fumo.  I due prodotti riuscivano a completarsi vicendevolmente: i toni dolci del Reserva Original Robusto, realizzato con tabacco coltivato da agricoltura biologica (la linea Reserva Original è la vecchia “Reserva Organica” che ha dovuto cambiare nome per questioni legislative americane ed europee), venivano completati dal distillato di vinacce (blend di Cabernet, Glera, incrocio Manzoni), ottenuto dalla personalità forte del fumo di torba (precedente alla distillazione) e dalla morbidezza dell’invecchiamento in botte di ciliegio. (Per tutte le info sulla linea Reserva organica e la review di tutti i formati, clicca qui).

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La gran parte dei seminari e delle degustazioni era tenuto dalla Compagnia Toscana Sigari. Fra le varie possibilità di scelta era irrinunciabile l’appuntamento con la presentazione e la degustazione in anteprima del nuovo prodotto CTS: il Super Tuscan Tornabuoni. Questo nuovo bitroncoconico, si presenta opulento nelle dimensioni: quasi 17,5 cm di lunghezza per circa 2 cm di diametro in pancia. La costruzione, come di consueto, è affidata alle mani delle sigaraie che lo realizzano con tabacchi long filler. Con riferimento al tabacco adoperato, Gabriele Zippilli, patron e master blender di CTS, ha dichiarato di aver adoperato solo foglie appositamente scelte da tre annate differenti, opportunamente invecchiate. Una volta rollato, il sigaro viene fatto stagionare per diciotto mesi e solo dopo quattro controlli di qualità raggiungerà il consumatore finale. Altro dato importante, sintomatico della attenzione riservata a questo nuovo prodotto, è la tiratura limitata a 12.000 pezzi l’anno. Per tutte queste ragioni il sigaro verrà venduto in confezione cartonata da un pezzo, al costo di 19 Euro. Per quanto riguarda la commercializzazione, il Super Tuscan sarà disponibile da novembre 2018.

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L’abbiamo testato in loco e vi riportiamo qualche impressione di fumata che non vuole essere esaustiva, attese anche le condizioni non ottimali per un test (prima fra tutte, l’aver fumato un solo esemplare, peraltro in anteprima). Il Super Tuscan è fedele al brand CTS nella forza elevata e nella partenza immediata. Tuttavia, proprio la partenza diviene rivelatrice di un prodotto dal carattere leggermente diverso. Nonostante sia presente la sensazione palatale piccante dei prodotti della Compagnia, la stessa non è molto marcata. Il sapore è tendenzialmente sapido con una sfumatura acida. Aromaticamente il prodotto è molto sfaccettato, con intensi aromi di frutta secca e mandorla, sfumata una nota agrumata. Nell’evoluzione, la mandorla si struttura maggiormente, chiamando a sé anche una nota minerale e di noce. Ottimo l’equilibrio fra la forza (medio – alta /alta) e una espressività aromatica che non fatica ad emergere.

Oltre ai lanci ufficiali sono risultati degni di nota anche gli eventi legati al mondo dell’enologia e del pairing.

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L’azienda vincola  Col d’Orcia, da sempre attenta al biologico inteso come attenzione alla fertilità biologica del terreno rispettando le forme della natura, ha proposto una degustazione di cinque vini e una grappa:

  • PINOT GRIGIO Sant’Antimo D.O.C. / Toscana I.G.T. (Pinot Grigio) –vendemmia 2017;
  • ROSSO DI MONTALCINO D.O.C.  (Sangiovese “Brunello”) – vendemmia 2015;
  • BRUNELLO DI MONTALCINO D.O.C.G. (Sangiovese “Brunello”) – vendemmia 2013;
  • POGGIO AL VENTO Brunello di Montalcino Riserva D.O.C.G. (Sangiovese “Brunello”) – vendemmia 2001;
  • PASCENA Moscadello di Montalcino D.O.C. (moscato bianco);
  • GRAPPA PASCENA di Moscadello di Montalcino BIO distillata da Nannoni.

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Unitamente alla grappa, è stato proposto in abbinamento il CTS Orciolo (clicca qui per la review), primo sigaro ad essere prodotto con tabacchi Kentucky provenienti da agricoltura biologica certificata. Un evento particolare nella sua unicità, sia per i vini offerti ma anche per l’interessante fotografia delle terre di Toscana vocate alla produzione del Brunello di Montalcino, vino che tutto il mondo ci invidia. Fra i calici di degustazione, davvero arduo promuovere qualcuno, soprattutto se in batteria c’è un Brunello di Montalcino Reserva del 2001!

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Altro evento che ha attirato la nostra attenzione per la molteplicità degli stimoli sensoriali offerti è stato il “Ménage a trois” tra il Toscano Stilnovo (clicca qui per la review) e il Sagrantino Passito di Montefalco DOCG Arnaldo Caprai, il cioccolato DOMORI 70% Criollo, e la grappa R75 fumè selezione fumoir della distilleria Valdôtaine. Il sigaro Stilnovo si è mostrato amabile come lo ricordavamo, dal carattere poco “italiano” e dall’anima più caraibica; purtroppo il nostro sigaro era solo viziato da un tiraggio un po’ occluso. Intenso e pienamente armonico la summa fra il cioccolato Domori e il Passito di Montefalco: note calde e avvolgenti riuscivano a stimolare il palato con la morbidezza del vino e la composta astringenza del cioccolato. Per amatori la grappa R75 fumè, una delle pochissime grappe prodotte ancora con il fuoco a fiamma diretta: muscolosa e fiera di sé, forse sovrastava troppo l’anima gentile dello Stilnovo.

Presenti al Festival molti marchi di accessoristica per sigaro, compresi gli humidor “Venetia Lab” realizzati con legno fossile, e anche molti stand per fumatori di pipa, la vera novità di quest’anno.

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A margine dell’evento, cerchiamo di trarre le somme.
Un sicuro plauso va agli organizzatori dell’evento, in grado di avviare un Festival completamente nuovo in Italia che, giunto al secondo anno, segna un numero in costante crescita di avventori. Interessanti e mai banali i seminari, i corsi e le degustazioni, gestite e condotte da piccoli cigar club o da associazioni più grandi, da importatori e blogger, impreziosita anche da esponenti internazionali del mondo del sigaro. L’atmosfera che si respira è quella rilassata di una gita fuori porta, dove c’è la possibilità di seguire seminari ed eventi ma anche di rilassarsi su divani e poltrone, all’ombra di un ombrellone.

Unico appunto all’organizzazione è stata la compresenza di eventi alla medesima ora: il nostro team ha avuto la possibilità di suddividersi, ma un aficionado avrebbe dovuto scegliere a quale partecipare.

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