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Prezzo
Sotto 6
6-10
10-15
15-20
20-30
Oltre 30
Forza
Leggera
Medio-leggera
Media
Medio-forte
Forte
Valutazione
95-100
90-94
85-89
80-84
Inferiore a 80
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Profilo aromatico
Affumicato
Cacao
Cremoso
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Dolce
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ABV
38.0-39.9%
40.0-43.0%
43.1-46.0%
46.1-50.0%
50.1-55.0%
over 55.0%
OB o IB
OB
IB
Prezzo
Sotto 50
50-100
100-250
250-500
over 500
Valutazione
95-100
90-94
85-89
80-84
Inferiore a 80
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Profilo aromatico
Cereale
Dolce
Floreale
Fruttato
Legno
Marino
Miele
Sherried
Speziato
Torbato
Vinoso

Reloba “Petit Corona”

Reloba “Petit Corona”

Reloba “Petit Corona” 800 450 Luca Cominelli

Il Reloba Petit Corona (cepo 42×129 mm di lunghezza) è un sigaro di provenienza cubana che nulla ha a che fare con gli Habanos, vale a dire quei sigari destinati per la stragrande maggioranza all’esportazione e che siamo abituati a trovare sugli scaffali delle nostre tabaccherie.

Ma di che cosa si tratta effettivamente? Si tratta di uno di quei sigari realizzati per il consumo interno, riservati quindi ai cittadini cubani e acquistabili solo ed esclusivamente sull’Isla Grande: i cosiddetti “sigari del popolo”.

reloba copy

Il “Reloba” è realizzato interamente con tabacco cubano di seconda scelta, proveniente probabilmente dagli scarti di foglie utilizzate per i sigari Premium. Viene commercializzato a un prezzo davvero molto conveniente in quanto deve essere accessibile agli stessi cubani e viene proposto in un confezionamento davvero curioso: “mazos” da 25 esemplari avvolti da una carta azzurra del tutto simile a quella utilizzata nei nostri supermercati per lo zucchero.

Si tratta quindi di un sigaro estremamente economico, realizzato con materie prime “povere”. Questo però non deve essere fonte di pregiudizio: si tratta comunque di un sigaro di provenienza cubana che non ha niente a che vedere con i sigari falsi che si trovano percorrendo le vie de La Habana. Insomma, gli si deve riconoscere certamente dignità e una certa attenzione.

Note di fumata.

reloba_2 copy

Reloba Petit Corona: esteticamente il Reloba si propone con una capa ruvida con venature in rilievo. Il colore è sufficientemente uniforme, di tonalità colorado. Una volta tagliato il tiraggio risulta ottimale: aromi vegetali e legnosi si percepiscono agevolmente.

Il primo tercio propone un’intensità aromatica piuttosto blanda, i sapori sono per lo più sapidi e leggermente amarognoli soprattutto come persistenza finale post-puff. Il vegetale e il legnoso percepiti in fase di esame a crudo si manifestano anche in questa prima fase. Al naso le cose vanno un po’ meglio, saltuariamente si percepiscono aromi di frutta secca. La forza è percepibile come moderata (2/5)

Il secondo tercio migliora sul lato dell’intensità aromatica, mentre la forza cresce fino a livello medio (2,5/5). La combustione è regolare, la cenere estremamente friabile. Gli aromi di frutta secca sono qualitativamente migliori e il retrogusto amarognolo scende decisamente di intensità diventando meno fastidioso. Note fresche di menta si scorgono qua e là.

Il tercio finale è probabilmente il migliore (o forse il meno peggio). Le note vegetali tutto sommato sono abbastanza gradevoli così come la fruizione e la meccanica di fumata. Occorre però distanziare oltremodo i puff per evitare che le sensazioni amare prendano il sopravvento sulle fragili sensazioni aromatiche. La forza permane sul livello del precedente tercio.

Al termine della fumata il sigaro è stato aperto per verificare il contenuto della tripa che risulta essere costituita da picadura. Complessivamente un sigaro modesto, molto distante qualitativamente da qualsiasi fumata caraibica e utile per fumate distratte. In ogni caso si tratta comunque di un sigaro da provare anche solo una volta, per diletto e curiosità generale.

Voto complessivo in centesimi: 71