Il ONE OFF Piramide, con le sue misure 52 x 156mm rientra nell’International Shape piramide. Il blend di questo sigaro è composto da:
- Wrapper: Danli (Honduras);
- Binder: Jalapa (Nicaragua);
- Filler: seco e volado proveniente da Jalapa, mentre ligero coltivato ad Estelì (Nicaragua).
Tutti tabacchi provengono da coltivazioni organiche.
Prima di addentrarci nella degustazione, è necessario raccontare la storia di questo sigaro, se non altro per il suo cuore italiano. Dietro la produzione di questa linea, infatti, avviata sul finire degli anni novanta, si cela Andrea G. Molinari, noto nel nostro Paese per aver fondato a Milano il “Cigair” (primo circolo fumoir italiano), nonché per essere l’autore del libro Sigaro (edito da IdeaLibri, 1998).
Grande appassionato dei sigari cubani e della cultura sottesa (notorio anche l’essere l’ideatore della vitola de galera cañonazo), decise di produrre sigari sia in Repubblica Dominicana (il Due Mondi) che in Nicaragua. La produzione nella “terra dei vulcani” fu affidata a Nestor Plasencia Sr., che già in quegli anni utilizzava tabacchi provenienti da coltivazioni organiche (nelle quali non si fa uso di pesticidi chimici). Ben sedici le vitolas de galera prodotte, fra cui il piramide, tutte con misure uguali ai parivitola cubani. Peculiarità di questi sigari risiedeva anche nel tempo di affinamento di tre anni prima della vendita. Difatti, ufficialmente, la produzione e la vendita dei One Off è datata al 2002, ma l’anno di produzione di ciascun sigaro è riportato sul retro di ciascuna anilla. L’esemplare testato riporta l’anno 1999.
Alla vista, la capa è della tonalità claro, poco brillante, con riflessi tendenti al giallo. Al tatto la foglia è serica, con una sola venatura mediamente pronunciata. La fattura generale e la costruzione si attestano su livelli qualitativi quasi ottimi, con il ripieno omogeneamente ben distribuito e un tiraggio corretto.
Note di fumata.
One Off Piramide: a crudo sentori molto tenui di legno, caffè e nocciola. La partenza di questo piramide è dolce, con una punta sapida che non stona.
Il primo tercio risulta di particolare complessità: nell’incedere della fumata, ben amalgamati fra loro, appaiono agrumi (importanti), noce e legno (presenti), liquirizia ed erbe aromatiche (lievi). La forza è di media intensità (3/5).
L’incedere della fumata non desta preoccupazione alcuna in ordine alla combustione, che risulta perfetta, con un braciere stabile e un anello di fuoco che procede in modo simmetrico. La cenere appare da subito molto compatta e lunga. La quantità di fumo sviluppata non è copiosa, ma quanto basta per apprezzare ogni sfumatura della fruizione.
Il sapore sprigionato durante il secondo tercio non presenta variazioni rispetto all’incipit, mentre qualche cambiamento appare sul fronte aromatico: il legno, gli agrumi e le erbe aromatiche si assopiscono su valori di intensità minimi, i sentori di mallo di noce restano presenti, mentre a quest’ultima si affianca una nota di caffè di raffinata bontà. La forza resta costante (3/5).
Rispetto ad un tratto centrale un po’ monotono, l’ultimo terzo sorprende. Il sapore sapido si irrobustisce (ma senza sovrastare il dolce), mentre gli aromi virano quasi completamente su altri registri: appaiono, oltre alla nota di noce, la nocciola (entrambi con un’intensità media), cuoio e grafite (importanti) e, sulle battute finali, lievi sfumature speziate. La forza subisce un leggero incremento fisiologico (4/5).
E’ un sigaro che colpisce per la sua complessità aromatica e per una intensità che, seppur non marcata, sorprende, considerati i suoi 16 anni dalla torcida. Anche l’evoluzione (degno di nota il passaggio fra il secondo e terzo tercio) e l’equilibrio (forza media che consente di apprezzare sfumature aromatiche sottili e raffinate) si attestano su livelli ottimali, mentre un gradino sotto l’eccellenza è la persistenza post fumata.
Ultimo prezzo da tabella dei Monopoli: 14,50 euro.
Da comprare e fumare in tempi brevi. Difficile che possa ulteriormente evolvere nel tempo.
Volutazione in centesimi: 94