Un argomento di discussione tra gli appassionati di whisky, ma ultimamente anche rum, è legato alla disponibilità sul mercato di bottiglie denominate Imbottigliamenti Indipendenti. Questi prodotti vanno a interfacciarsi con gli Imbottigliamenti Ufficiali, sicuramente più noti e molto più venduti. Gli Imbottigliamenti Ufficiali sono di due sottocategorie: abbiamo il cosiddetto core-range, costituito da bottiglie regolari che la distilleria mette in commercio abitualmente e mantiene negli anni. Alcune sono iconiche, si pensi al Glenfiddich 12 o Caol Ila 12, fino a esemplari più invecchiati, Glenfarclas 40 e simili. Il core-range ha una certa stabilità anno dopo anno, in termini di gusto e livello qualitativo.
Le distillerie propongono inoltre serie limitate per commemorare eventi o anche solo per far conoscere e far apprezzare prodotti particolari, qualitativamente rilevanti o con storie peculiari alle spalle. Pensiamo alle Special Release annuali che propone Diageo, il colosso degli spirits a livello mondiale, o le botti singole di Balvenie, spesso veri oggetti di culto. La distilleria decide di aprire le porte sui propri magazzini, ma le bottiglie rappresentano una minima percentuale dei volumi di vendita rispetto al corposo core-range. Le bottiglie di linea sono costituite da assemblaggi di decine, a volte centinaia, di botti: stiamo parlando di migliaia di bottiglie e oltre.
In parallelo, da diversi anni si possono trovare in commercio lotti estremamente limitati di prodotti commercializzati non con il nome della distilleria di provenienza. Si tratta degli Imbottigliamenti Indipendenti, aziende esterne che selezionano in proprio e poi imbottigliano gli spirits prodotti in distillerie, senza un apparente criterio. La storia degli Imbottigliatori Indipendenti è unica e sarà oggetto di approfondimento; ci limitiamo per ora a indicare alcuni nomi molto noti come l’italiano Samaroli, vero pioniere dagli anni ’60 in poi, e Cadenhead’s, il più antico, fondato addirittura nel 1842. Ne esistono altri, e spesso si possono trovare nei Festival di tutto il mondo di fianco ai colossi ben più conosciuti.
L’imbottigliatore indipendente non produce in proprio, non ha una distilleria di proprietà, ma acquista botti direttamente dalla distilleria, quando è possibile, o da un intermediario, un broker. Le botti hanno prezzi variabili a seconda di molti fattori. Sta al selezionatore decidere cosa acquistare in base alle proposte, al bilancio economico, alla propria visione e al proprio gusto.
La domanda sorge spontanea: perché comprare delle bottiglie dei selezionatori indipendenti invece delle canoniche bottiglie ufficiali, più stabili negli anni e più riconoscibili? La risposta non è ovviamente univoca e merita un’analisi più attenta. L’imbottigliamento ufficiale risponde ai canoni del mercato, quindi un prodotto che di anno in anno presenta differenze minori, senza stravolgere il prodotto in sé. Soprattutto ultimamente, le distillerie (ad esempio Macallan) rinnovano il proprio core-range per andare incontro ai gusti dei consumatori finali, ampliando o addirittura sostituendo intere linee di prodotto in favore di altre. L’imbottigliatore indipendente non ha un core-range, vende semplicemente le bottiglie che ha e che, una volta terminate, sono irripetibili. Il suo compito consiste nel cercare di dare coerenza ai propri prodotti secondo il proprio gusto. A volte le bottiglie proposte arrivano da distillerie sconosciute, molto piccole, non sempre apprezzate a dovere. Non è raro provare a giocare con le botti, quindi con periodi ulteriori di maturazione in botti peculiari. A volte ci si imbatte in prodotti non usuali per la distilleria di provenienza, pensiamo a prodotti invecchiati in ex-bourbon provenienti da distillerie dove le botti ex-sherry sono preponderanti.
Assaggiando prodotti provenienti sia da bottiglie ufficiali che indipendenti, si può ampliare la propria conoscenza delle distillerie, o se ne possono scoprirne di nuove. Di fianco ai vari core-range è opportuno degustare bottiglie indipendenti che, con tutta probabilità, ci consentono di apprezzare la distilleria da un altro punto di vista, spesso a un prezzo più che coerente con la proposta.