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Prezzo
Sotto 6
6-10
10-15
15-20
20-30
Oltre 30
Forza
Leggera
Medio-leggera
Media
Medio-forte
Forte
Valutazione
95-100
90-94
85-89
80-84
Inferiore a 80
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38.0-39.9%
40.0-43.0%
43.1-46.0%
46.1-50.0%
50.1-55.0%
over 55.0%
OB o IB
OB
IB
Prezzo
Sotto 50
50-100
100-250
250-500
over 500
Valutazione
95-100
90-94
85-89
80-84
Inferiore a 80
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Dolce
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Fruttato
Legno
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Speziato
Torbato
Vinoso

Le nuove Distillerie di Scozia

Le nuove Distillerie di Scozia

Le nuove Distillerie di Scozia 800 450 Federico Bosco

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Oltre alle distillerie che nel corso degli anni si sono costruite un nome e una reputazione, oggigiorno vi sono anche dei nuovi progetti, che produrranno i primi “frutti” tra qualche anno. Sono le distillerie che ancora non hanno presentato un Single Malt sul mercato.

Eccone alcune:

  • Aberargie: situata nelle Lowlands, a pochi passi dalle Highlands, la distilleria è stata costruita nel 2016 e ha riempito la prima botte agli inizi di Novembre 2017. Di proprietà della famiglia Morrison, proprietaria di Bowmore negli anni ’60, la distilleria dovrebbe presentare un prodotto “dal malto alla bottiglia”: l’orzo è coltivato nei campi adiacenti la distilleria.
  • Annandale: quasi pronta a mostrarsi sul mercato, la distilleria è operativa dal 2014 e nel 2018 uscirà con due prodotti differenti, un Single Malt non torbato e uno torbato a 45 Parti Per Milione. La distilleria non è completamente originale ma ha prodotto malto dal 1830 al 1921 ed è stata poi acquisita da alcuni imprenditori nel 2007 con il progetto di rilanciare un malto tipico delle Lowlands. E’ già possibile acquistare botti presso la distilleria.
  • Arbikie: risale al 1600 la presenza della famiglia Stirling sulla costa delle Highlands. Una famiglia di contadini fino al 2013, quando gli eredi, proprietari di una tenuta di oltre 200 acri, decidono di costruire una distilleria di whisky, il tutto con una filosofia agricola ben evidente. Fermentazione di 120 ore, un tempo molto lungo, e la presentazione dei primi prodotti nel 2029, cioè un 14 anni cui seguiranno un 18 e un 21 anni.
  • Ardnahoe: la famiglia Laing è ben nota a molti appassionati di whisky. Dopo un passato come imbottigliatore indipendente, Stewart Laing ha deciso di scendere in campo in prima persona scegliendo un progetto piuttosto complesso da sviluppare, ovvero fondare una distilleria su Islay, la patria dei whiskies torbati. Partner come direttore di produzione, nientemeno che Jim McEwan, personaggio molto noto per il suo passato a Bruichladdich. Inizio delle operazioni: estate 2018.
  • Ardnamurchan: nella regione delle Highlands ma sul versante ovest troviamo questa distilleria fondata nel 2014. La famiglia proprietaria non è nuova al mondo del whisky: Jamie Walker, nipote del leggendario Archibald Walker, a sua volta proprietario di distillerie alla fine dell’800, ha prima fondato Adelphi, storico imbottigliatore indipendente, e poi fondato la distilleria. Due stili, torbato e non torbato, utilizzo di generatori idrici di energia e biomassa, quindi la sostenibilità prima di tutto.
  • Ballindalloch: il castello di Ballindalloch è stato costruito nello Speyside nel 1546 ed è praticamente sempre rimasto di proprietà della famiglia Macpherson-Grants. La famiglia è stata coinvolta nella costruzione della distilleria Cragganmore, fino alla vendita a DCL (l’odierna Diageo) nel 1965. Dopo quasi 50 anni, l’idea: costruire una nuova distilleria nella proprietà di famiglia, ed ecco Ballindalloch, aperta e operativa dal 2014.
  • Borders: l’ultima distilleria a operare in questa regione meridionale delle Lowlands ha chiuso i battenti nel 1837. Alcuni personaggi-imprenditori del whisky, unite le forze economiche, hanno pensato di ricreare quello stile leggero e fruttato di un tempo, costruendo una distilleria nella zona. Non si sa molto a riguardo, l’inizio dell’attività è previsto per la fine del 2017/inizio 2018.
  • Clydeside: la città di Glasgow, nella prima metà del ‘900, ha sempre avuto una solida base di numerose distillerie, arrivando nel 1963 a quota 40, numero diminuito a poche unità negli ultimi 50-60 anni. Morrison-Glasgow Distillers ha mosso i primi passi recentemente, iniziando a distillare nel 2014, con la consulenza del leggendario Jim Swam, consulente per Kilchoman, Penderyn, Kavalan, Amrut tra le altre, e scomparso nel 2017. Si dovrebbe trattare di un malto leggero, tipico delle Lowlands, fruttato e speziato.
  • Daftmill: si sa piuttosto poco di questa distilleria delle Lowlands. I proprietari, la famiglia Cuthbert, discendono da generazioni di proprietari terrieri, contadini delle Lowlands, fino al momento della decisione di costruire una piccola distilleria, iniziata nel 2003 e che ancora non ha prodotti sul mercato. Distillazione ridotta a pochi mesi all’anno, a causa del lavoro nei campi che occupa la famiglia. La filosofia: autosufficienza energetica e di materiali.
  • Dalmunach: la storia di Dalmunach è piuttosto recente, ma in realtà risale alla fine del 1800. Thomas Mackenzie, già proprietario di Talisker e Dailuaine, decise di aprire una distilleria nello Speyside e di chiamarla Imperial, destinando praticamente tutto il distillato ai blend come Chivas e Ballantine’s. Imperial rimase chiusa per diversi periodi, fino allo smantellamento completo nel 2013. Il gruppo Pernod, proprietario dei terreni, ha immediatamente deciso di ricostruire il sito ma modificando il nome. La distilleria è operativa dal 2014, con una produzione annua piuttosto rilevante, circa 10 milioni di litri, una delle più importanti in Scozia.
  • Dornoch: il castello di Dornoch è antico, la data di costruzione non è nota ma si parla almeno del 1500. Dopo esser diventato un hotel, la famiglia Thompson lo ha rilevato e ha deciso di farne una distilleria. La filosofia è piuttosto semplice ma distintiva: utilizzo di varianti di orzo poco conosciute, capacità produttiva minuscola (20.000 litri annui) e affiancamento di distillazione di gin, sempre sperimentale. La produzione è iniziata alla fine del 2016, con la prima botte riempita nel febbraio 2017.
  • Glasgow: la distilleria prende il nome dalla città scozzese, vista la vicinanza geografica. Di proprietà della Glasgow Distillery Company, si trova nella periferia della città e ha una produzione piuttosto limitata, circa 100.000 litri annui. Si sa poco della distilleria, la produzione è iniziata nel 2015 ma fino al 2018 non si avranno prodotti sul mercato. Al whisky si affianca una produzione di gin, lanciato nel 2014 di nome Makar Gin.
  • GlenWyvis: la storia di questa distilleria, seppur breve, è singolare. John McKenzie, ex militare, tornato in Scozia ha trovato lavoro come pilota di elicotteri per VIP o troupe cinematografiche, portandoli in aree scarsamente abitate, come Skye, Islay e Jura, tutte sedi di distillerie. Avendo maturato una passione per lo scotch, e avendo qualche ettaro di terreno nelle Highlands, John ha deciso di lanciare un crowdfunding per costruire una distilleria. Obiettivo raggiunto: la distilleria è stata costruita nel 2017 con ben 3000 donatori. Il primo malto verrà rilasciato “quando sarà pronto”.
  • InchDairnie: le Lowlands stanno conoscendo un vero e proprio boom di nuove distillerie. Ian Palmer, uomo di whisky da oltre 40 anni e passato da Invergordon e Glen Moray, tra le altre, ha deciso di fondare una società insieme a soci anonimi e costruire una distilleria piuttosto importante in termini di volumi: stiamo parlando di 2 milioni di litri annuali, il tutto seguendo una peculiare stagionalità dei raccolti di orzo, andando a creare dei millesimi stagionali o unendo raccolti differenti.
  • Isle of Harris: questa distilleria è un vero e proprio esperimento sociale. La comunità al centro, dai bambini agli artisti locali ai pascoli. Si tenta insomma di valorizzare un territorio difficile, una delle isole più a nord di tutta la Scozia, dove i panorami mozzafiato si scontrano con condizioni climatiche difficili. Produzione limitata a 230.000 litri annui, probabile uscita sul mercato nel 2020.
  • Leven: questa distilleria è un esperimento del colosso Diageo. L’impianto è nato negli anni ’70 come linea di imbottigliamento non solo per lo scotch ma anche per vodka e gin. Dal 2001 in poi Diageo ha deciso di destinare parte delle risorse per la costruzione di un piccolo impianto di distillazione, progetto conclusosi nel 2013: Leven è dunque la distilleria Diageo numero 29, restando però destinata a esperimenti di vario genere.
  • Lindores Abbey: il nome di questa distilleria dovrebbe colpire tutti gli appassionati di scotch, essendo il posto in cui storicamente è nata la distillazione di malto, nel 1494, gestita all’epoca da monaci. L’abbazia, all’inizio del secolo, era praticamente un rudere, rilevata da Mackenzie Smith e altri investitori, che dal 2013 hanno intrapreso la costruzione di un sito produttivo, dopo attenti studi archeologici per cercare di mantenere lo stile architettonico. Produzione a partire dal 2018.
  • Ncn’ean: abbreviazione di Neachneohain, questa distilleria delle Highlands è stata fondata da Annabel Thomas, proprietaria di famiglia del terreno circostante, con la consulenza del noto Jim Swan. Sfruttando energie rinnovabili al 100% e invecchiamento anche in botti di vino rosso, la distilleria si presenta come un unicum nel panorama scozzese, nonostante la produzione di media entità, fissata a circa 1 milione di litri annui. Inizio della commercializzazione nel 2020.
  • Torabhaig: fra qualche anno Talisker non potrà più scrivere sulle proprie confezioni “l’unica distilleria dell’isola di Sky”. Torabhaig infatti sarà la seconda a produrre scotch sulla remota isola scozzese, il tutto su progetto di Sir Iain Noble, uomo d’affari scozzese trasferitosi su Skye nel 1972. Il piano di Noble era di rinnovare una vecchia fattoria rilevata nel 2002 e successivamente, dopo la morte avvenuta nel 2010, passata di proprietà a Mossburn Distillers. Capacità di circa mezzo milione annuale, apertura di un visitor center nel 2017 e primi prodotti disponibili dal 2020.