Il whisky è un prodotto di non facile approccio, complice l’alta gradazione; è altresì un prodotto che necessita di parecchi anni tra la creazione e la degustazione, quindi merita molta attenzione. All’interno della singola bottiglia c’è un mondo da scoprire, basta avere la pazienza di poterlo fare serenamente.
1. I PRIMI SORSI
Chiunque, entrando in un bar o pub o enoteca, può trovare qualche bottiglia di whisky in bacheca. Ogni esercizio ha una fornitura, anche minima, di prodotti alla mescita, senza per forza dover partire dall’acquisto di una bottiglia intera. Il nostro consiglio è dunque quello di provare con calma i prodotti del proprio locale di fiducia, magari testandone svariati, senza tralasciare anche i più commerciali disponibili nel mercato.
Questo ci consente di capire e orientare la nostra ricerca verso i prodotti a noi più affini. Normalmente, i problemi derivano dalla scarsa conoscenza di alcuni proprietari di locali e dalle condizioni di servizio. E’ normale trovare le bottiglie di distillati vicino alla macchinetta del caffè, quindi in un posto dove le differenze termiche sono importanti, a scapito del prodotto in bottiglia. E’ altresì normale farsi servire il distillato in bicchieri non adeguati. Cerchiamo e chiediamo un bicchiere che possa garantirci una fruizione soddisfacente, preferendo la forma a tulipano al classico tumbler ampio. Evitiamo se possibile il ghiaccio, che modifica la struttura molecolare del prodotto. Chiediamo acqua fredda a parte per sciacquare il palato tra sorso e sorso o per diluire leggermente il prodotto, in caso risulti troppo ostico da affrontare.
L’Italia ha un passato rilevante nel mondo whisky, quindi è possibile che vicino a casa ci siano vere e proprie gemme da scoprire. Un altro passaggio, dopo i primi “dram”, può essere costituito da eventi, degustazioni o addirittura festival: ce ne sono diversi in Italia e all’estero. Ne parleremo nel capitolo 6 di questa guida.
2. L’ACQUISTO DELLA PRIMA BOTTIGLIA
Acquistare la prima bottiglia è un momento importante, che va ponderato. Il nostro consiglio è quello di partire con un prodotto di facile reperibilità, possibilmente un qualcosa di già assaggiato e apprezzato. Le grandi catene di supermercati sono di solito fornite di almeno 5 referenze differenti per stile, con un prezzo inferiore ai 50 euro. Occasionalmente possiamo incappare in offerte speciali con sconti o abbinamento a confezioni regalo. Possiamo anche andare alla cieca ed acquistare due bottiglie differenti per avere un termine di paragone.
Un altro passaggio importante è il bicchiere, che spesso può pregiudicare la degustazione: forniamoci quanto prima di bicchieri a tulipano, anche ampi. Ne esistono di parecchie tipologie. Da preferire ovviamente il vetro. Modelli preferiti: calice da grappa dell’ANAG o Gleincairn. Ogni bicchiere ha le proprie peculiarità per quanto riguarda la parte olfattiva, proviamone diversi e verifichiamo quale è meglio per noi. E ricordate: la prima bottiglia è solo il primo passo in questo mondo sconfinato e affascinante.
3. L’APERTURA DELLA PRIMA BOTTIGLIA
Nel nostro paese, il whisky è spesso considerato come un prodotto di nicchia ed elitario, adatto a regali per occasioni importanti. Aprire la prima bottiglia dovrebbe dunque essere considerato un momento speciale, un momento atteso da tempo, da condividere con i nostri cari. Questo è vero fino ad un certo punto: aprire una bottiglia è sempre un momento importante e necessita la nostra totale attenzione, la condivisione è sicuramente un valore aggiunto, ma ci sentiamo di ritenere il whisky come una bevanda non elitaria, non esclusiva ma inclusiva. In Europa, soprattutto in Germania ma non solo, ci sono numerosi club privati composti da semplici amici che decidono di acquistare bottiglie da condividere in serate organizzate per l’occasione. Anche in Italia esistono fenomeni di questo genere, e queste occasioni sono ottimali per massimizzare il valore percepito della bottiglia stessa. Aprire, versare, degustare, commentare e apprezzare il distillato insieme, sono il valore aggiunto di questo tipo di esperienze. Cercate qualche amico o parente per degustare insieme, create occasioni informali di condivisione del distillato.
4. FINIRE LA PRIMA BOTTIGLIA
Questa è la parte peggiore della storia: una bottiglia che finisce è sempre e comunque un passaggio non facile, soprattutto se la bottiglia vi ha regalato molto dal punto di vista dell’esperienza. Il nostro consiglio è: passate alla prossima senza paura! Che sia la stessa bottiglia o un’altra, colmerà il vuoto causato dalla prima. Quando sarete veramente appassionati del whisky, vi accorgerete del fenomeno dell’accumulo compulsivo: acquisto di numerose bottiglie e apertura contemporanea di decine di prodotti differenti. Questo non fa di voi degli sprovveduti, bensì racconta una vera e propria ricerca. La ricerca viene effettuata documentandosi; in questa caso per documentarsi è necessario acquistare e degustare più bottiglie.
5. ACQUISTARE ALTRE BOTTIGLIE
Finita la prima bottiglia, sarà obbligatorio rimpiazzarla con almeno un’altra. Questa sembra un’operazione facile ma non lo è: al mondo esistono circa 100.000 prodotti differenti, assaggiarli tutti è impossibile per ovvie ragioni di tempo e risorse, è necessario scremare per arrivare ad un risultato buono. Innanzitutto tariamo la ricerca sul nostro portafogli: quanto possiamo spendere? Secondo: non è sempre vero che una bottiglia da 100 euro sia meglio di una da 50. Terzo: abbiamo raccolto degli amici per fare acquisti più consistenti, condividendo le bottiglie? Quarto: cosa ci è piaciuto maggiormente nei nostri precedenti assaggi? Possiamo optare dunque per una bottiglia simile per caratteristiche principali, oppure virare su territori inesplorati. Internet in questo momento è nostro amico: esistono centinaia di siti di settore con impressioni degustative, esistono forum dedicati. Esistono diversi libri sul tema.
6. AMPLIARE LE DEGUSTAZIONI
Una volta appassionati della materia sarà naturale cercare di ampliare il proprio “vocabolario” di degustazioni con vari prodotti, dai più comuni ai più rari e ricercati, o semplicemente a bottiglie che hanno risvegliato la nostra curiosità. Per questo, oltre all’acquisto, esistono altre soluzioni: eventi, festival, samples. Gli eventi ci consentono di approfondire specifiche distillerie, magari con bottiglie che non avremmo occasione di acquistare. I festival consentono invece un altro discorso: la possibilità di assaggiare prodotti tra centinaia, se non addirittura migliaia, di bottiglie aperte. Facciamoci guidare da chi sta dietro agli stand, spesso appassionati o professionisti del settore. Un altro consiglio è quello di non bere tutto immediatamente ma, muniti di appositi contenitori di vetro ben sigillati, degustare in un secondo momento, con maggiore calma e tranquillità. I samples consentono di assaggiare una piccola quantità di distillato senza sobbarcarsi il costo dell’intera bottiglia. Esistono e-commerce online con sezioni dedicate, senza contare i numerosi appassionati che scambiano prodotti di ogni livello.